Il film “ Quo vado? ” ha letteralmente sbancato i botteghini. Qual è il segreto? Il talento di Checco Zalone e una produzione “generosa” sono alla base del successo di questo film.
Quo vado?, l’ultimo film di Checco Zalone, il cui titolo è la storpiatura dell’espressione latina “quo vadis”, è andato ben oltre le più ottimistiche aspettative.
Nei primi 3 giorni questo film ha superato i 22 milioni di incassi. Nella provincia di Lecce non ha fatto certo eccezioni ed è molto difficile, se non impossibile, trovare un biglietto disponibile senza prenotarsi con largo anticipo. Va detto fin da subito che Medusa ha investito molto su questa produzione ed il successo è stato molto “stimolato”, grazie ad una imponente campagna pubblicitaria e ad una distribuzione senza precedenti. La pellicola è stata distribuita in 1500 copie in tutta Italia. Tanto per aver un confronto, si consideri che Star Wars è stato distribuito in Italia in 800 copie, quindi quasi la metà rispetto a Quo vado?, ottenendo risultati di poco inferiori rispetto al film di Zalone.
Questo nulla toglie al talento di Luca Medici, comico di Capurso, meglio conosciuto col nome d’arte Checco Zalone.
Ma qual è il trucco di Checco Zalone?
Innanzitutto Zalone fa ridere e gli italiani amano andare al cinema in comitiva o con la propria famiglia per ridere, ma non è solo questo.
La sua comicità può piacere o meno, ma non è mai scontata e prevedibile. I suoi film non sono i soliti cinepanettoni, caratterizzati da una “comicità” trita e ritrita, basata sulla trivialità, “visto uno visto tutti”, in cui oltre a una risata non rimane nulla.
Le sue sceneggiature, mai banali, sono incentrate sul personaggio che abbiamo imparato a conoscere a partire suo debutto a Zelig, un ragazzo del sud, cresciuto nella solarità e la buona cucina di queste terre, un po’ tamarro e ignorante, pieno di pregiudizi, abituato a ricorrere ai sotterfugi delle “conoscenze” e della raccomandazione, che spesso si trova a doversi confrontare con mondi estranei al proprio.
La costante dei film di Checco Zalone son proprio questi contrasti, la lotta contro i propri pregiudizi, ma anche le avversità che il suo comportamento e il suo modo di essere gli procurano. Anche se le caratteristiche del protagonista rimangono pressoché uguali, Zalone fino ad ora ha sempre mantenuto la capacità di rinnovarsi. Ognuno dei suoi film è stato diverso dagli altri, pur mantenendo alcune costanti.
Le sue storie sono intrise di una satira intelligente su costumi e malcostumi italiani e diventano un’occasione per descrivere in maniera leggera, spesso enfatizzata, talvolta in maniera molto sobria, spaccati di realtà che fanno anche riflettere. La risata diventa un pretesto per raccontare.
Forse la più grande capacità dell’attore di Capurso, oltre a quella di far ridere con molta semplicità e naturalezza, è quella di prendersi gioco dei luoghi comuni e dei pregiudizi, i propri e quelli altrui, metterli in ridicolo e superarli: l’omosessualità, il nord contro il sud, il contrasto tra ceti sociali sociali diversi, il maschilismo, i pregiudizi etnici e religiosi.
Notevole la sua capacità in Che bella giornata! di inserire come coprotagonista una terrorista islamica, riuscendo a far cogliere anche un aspetto diverso rispetto all’intento criminale della ragazza, ossia la sua storia e ciò che l’ha portata a scegliere la strada del terrorismo.
Pur non anticipando la trama, sempre imprevedibile, di Quo Vado? (titolo che è tutto un programma), appare chiaro già dal trailer che il tema centrale del film è il “posto fisso”, rappresentato come un dogma, e di tutti i privilegi che vi gravitano intorno. Ne viene fuori un’esplosiva satira sul pubblico impiego, sulla politica e appunto sul mito del “posto fisso”.
Anche il finale del film riserva delle sorprese.
Con questo film Checco Zalone è riuscito ad offrire un prodotto “semplice”, immediato, ma caratterizzato da trama e dettagli molto più complessi rispetto ai precedenti film.