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Mentre il Commissario straordinario FSE Andrea Viero e i due sub commissari tentano di salvare una società al collasso, per i pendolari disagi e carenze sono pane quotidiano.
E’ stato confermato l’intero Consiglio di amministrazione delle Ferrovie del Sud Est, che a sua volta era subentrato all’amministratore unico Luigi Fiorillo, che ha guidata l’azienda per 22 anni, finito sotto inchiesta da parte delle Procure di Firenze e Bari per una serie di ipotesi di reato.
Ha lasciato una società fortemente indebitata, con un debito reale che ammonta a circa 313 milioni, e incapace di offrire un servizio degno di questo nome. In questi anni siamo stati abituati a vedere ritardi, mezzi vecchi e sporchi, avarie continue, diversi casi combustioni spontanee di treni e autobus ed un servizio che mai si è adeguato alle esigenze di cittadini e turisti, incapace di sostenere l’aumento dei flussi di visitatori.
A novembre è subentrato il nuovo Consiglio di amministrazione FSE, composto da Andrea Viero, Domenico Mariani e Angelo Mautone. I tre consiglieri hanno trovato una società al collasso, dove tra le altre cose risultavano anche stipendi non pagati ai dipendenti e contributi previdenziali non versati. Per contro spiccavano gli stipendi d’oro di alcuni dirigenti, che arrivavano a superare i 200 milioni di euro all’anno.
Per gestire la situazione debitoria e salvare l’azienda si è reso necessario ricorrere all’istituto dell’Amministrazione straordinaria. Così ha disposto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, con decreto ministeriale del 12 gennaio, attuativo dell’art. 1 comma 867 della Legge di Stabilità, nominando il Commissario e i sub-commissari della FSE.
Cambia il regime di amministrazione, da ordinaria, ad amministrazione straordinaria, ma non cambiano i nomi. Infatti è stato riconfermato il Cda precedente.
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Il Commissario, Andrea Viero, è un docente dell’Università SDA Bocconi ed ha già avuto incarichi direttoriali e di amministrazione all’interno di diversi enti pubblici e di società private.
Il sub-commissario Domenico Mariani è un avvocato specializzato nella gestione del personale e nei rapporti con le organizzazioni sindacali nei servizi pubblici locali. L’altro sub-commissario, Angelo Mautone, è un dirigente del Ministero dei Trasporti (Direzione Trasporto Pubblico Locale), con pregressa esperienza in ristrutturazioni di altre aziende dei trasporti.
Il loro curriculum promette bene e ci si augura che possano davvero trasformare le Ferrovie del Sud Est in un vero sistema di trasporti pubblici.
Il primo compito che dovranno svolgere consiste nella predisposizione di un piano industriale per il risanamento della Società (che preveda anche la riduzione dei costi di funzionamento) e nella redazione di una relazione sullo stato finanziario e patrimoniale, il tutto entro 90 giorni. I documenti verranno sottoposti all’attenzione del Ministero e la relazione verrà pubblicata sul relativo sito web.
Successivamente verrà valutata la possibilità di vendere la società alla Regione o, eventualmente, – ipotesi non ancora avanzata – a dei privati. La Regione Puglia sarebbe interessata a rilevare la società, purché libera da debiti.
Lo stanziamento di 70 milioni di euro, inserito nella legge di stabilità, verrà impiegato per garantire la continuità aziendale e ripristinarne l’equilibrio economico e finanziario.
Mentre i commissari straordinari svolgeranno questi delicati compiti, i pendolari pugliesi sono costretti a vedersela con gli ordinari disagi. Non passa giorno in cui non vengano segnalati decine e decine di disservizi: ritardi, corse che saltano, avarie, mezzi affollati.
Nei giorni scorsi si è stata realizzata una iniziativa provocatoria da parte di un’associazione studentesca presso la sede della società FSE. Sono stati esposti dei volantini e “sigillate” le sedi con un nastro a strisce bianche e rosse.
“Avevamo promesso di portare a termine la battaglia contro i disservizi legati ai trasporti pubblici, il cui malfunzionamento ha ormai raggiunto livelli imbarazzanti”, si legge sui volantini.
Gli studenti lamentano la mancata risposta della società ad una richiesta di incontrare i dirigenti, dopo aver raccolto quasi 2 mila firme nelle scuole di Lecce e provincia.
“Gli studenti hanno il diritto di fruire di un servizio dignitoso, sicuro e puntuale, diverso dunque da quello attualmente offerto”, hanno aggiunto.
Oltre a risanare i conti, i commissari dovranno anche riconquistare la fiducia dei pendolari. L’immagine della FSE non se la passe meglio dei suoi bilanci.
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