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Lettera aperta per chiede alla Porcura di Lecce di rendere disponibili contenuti della consulenza tecnica su questione xylella e CoDiRO.
A poche ore dall’inizio della trasmissione Presa Diretta, che stasera si occuperà della questione xylella, sui social network si registra un forte fermento, con botta e risposta, provocazioni e zuffe virtuali. Come troppo spesso accade nel nostro Paese i dibattiti degenerano in campanilismo, dove più che la collaborazione verso il perseguimento di un obiettivo comune, conta l’affermazione della propria verità. In questo contesto i cosiddetti trolls trovano gioco facile cercando la provocazione.
Fortunatamente c’è anche chi cerca il confronto. La scienza, le scienze, dovrebbe essere essere estranee a logiche di tipo campanilistico. I singoli ricercatori, i gruppi di scienziati, dovrebbero cooperare e condividere la conoscenza e le conoscenze. Non sempre è così, non lo è stato nella vicenda xylella, dove tutto è rimasto confinato nel polo scientifico di Bari, il quale ha rifiutato la collaborazione dell’Università di Lecce e di ricercatori che hanno dichiarato di aver offerto il proprio contributo ottenendo un rifiuto.
Una richiesta di condivisione di conoscenze è stata avanzata alla Procura di Lecce tramite una lettera aperta scritta a due mani da Marco Cattaneo e Beatrice Mautino, pubblicata su LeScienze.it. Dopo aver che in un articolo avevano sollevato una serie di questioni e dubbi scaturiti dai contenuti della consulenza tecnica disposta dalla stessa Procura, ora chiedono che il contenuto della consulenza sia messo a disposizione della comunità scientifica internazionale e di garantire l’accesso alle piante infette a gruppi di ricerca.
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La richiesta troverebbe sponda nelle dichiarazioni di Elsa Mignone, uno dei magistrati che ha condotto le indagini, che in conferenza ha auspicato che il dialogo e il confronto scientifico su xylella abbiano finalmente inizio. Ora starà alla Procura valutare se ci sono esigenze istruttorie in corso o se fin da subito potrà mettere a disposizione i documenti in suo possesso.
Va detto che la Procura ha acquisito dati provenienti dal CNR e dall’Università di Bari, dati di cui gli stessi ricercatori erano “gelosi” del Comitato tecnico scientifico anti xylella. Infatti non sono mai stati resi noti i risultati dei test di patogenicità, mentre ai proprietari degli ulivi di cui è stato ordinato l’abbattimento è stata negata la possibilità di vedere i risultati delle analisi che provavano la presunta positività dei propri alberi alla xylella.
Pubblichiamo di seguito la lettera integrale a firma di Marco Cattaneo e Beatrice Mautino.
Egregio dottor Cataldo Motta,
ci rivolgiamo a lei in qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce in relazione al recente decreto di sequestro degli olivi colpiti dal Complesso di disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO) nelle province di Lecce e Brindisi.
Lungi dall’entrare nel merito dei reati ipotizzati nell’indagine giudiziaria condotta dai sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, vorremmo attirare la sua attenzione su alcuni elementi cruciali perché si possa affrontare con tempestività e trasparenza la cosiddetta emergenza Xylella e la sua relazione con il CoDiRO.
Come abbiamo evidenziato nell’articolo La scienza di Xylella. Troppe domande senza risposta, ci sono molti interrogativi aperti a proposito del CoDiRO e delle dinamiche di insorgenza e di diffusione della malattia, a cominciare dalla sua relazione con il batterio Xylella fastidiosa.
Per dare risposta a questi interrogativi è indispensabile che si verifichino due condizioni:
– Che gruppi di ricerca indipendenti possano avere accesso alle piante infette sottoposte a sequestro onde effettuare analisi che chiariscano gli elementi ancora oscuri;
– Che siano accessibili agli scienziati gli eventuali nuovi dati emersi dalle perizie scientifiche commissionate nel corso delle indagini.A quanto sappiamo, gli atti completi – testo del decreto e perizie allegate – possono invece essere richiesti a codesta Procura soltanto su mandato di una delle parti.
Ci rivolgiamo a lei, perciò, per chiederle di mettere a disposizione della comunità scientifica internazionale i materiali contenuti nella perizia tecnica e di garantire l’accesso alle piante infette a gruppi di ricerca che ne facciano richiesta presso codesta Procura allo scopo di produrre nuovi studi sull’infezione.
Qualora l’infezione si dovesse trasmettere ad altre aree, tenere riservati elementi scientifici di novità e impedire che la ricerca abbia accesso alle piante colpite dal CoDiRO per le necessarie analisi può essere fatale per gli olivi salentini e porre in estremo pericolo l’attività olivicola della Puglia e, in ultima analisi, dell’intero bacino mediterraneo.
Confidando nella sua comprensione, le porgiamo i nostri più cordiali saluti
Marco Cattaneo
Beatrice Mautino
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http://www.lescienze.it/news/2016/01/15/news/xylella_lettera_aperta_procuratore_lecce_motta-2930682/