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Lo scienziato dichiara che della correlazione con la xylella ha solo sentito parlare Boscia e Saponari, ma senza avere riscontri documentali.
E’ ancora intorno alle parole di Alexander Purcell che ruota il dibattito su xylella e CoDiRO. L’entomologo dell’Università di Berkley è uno dei massimi esperti mondiali del batterio e le sue parole, indubbiamente, un peso ce l’hanno.
Nelle ultime settimane il dibattito si è incentrato sulle dichiarazioni attribuitegli dalla europarlamentare del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato, secondo le quali l’abbattimento delle piante non sarebbe servito a nulla. Purcell ha successivamente smentito, mentre la D’Amato continua a sostenere il contrario.
La questione sarebbe di marginale importanza se non fosse che quelle dichiarazioni sono state riportate nel decreto di sequestro emesso dalla Procura di Lecce e che ha portato alla caduta dei Piani Silletti, quindi al blocco delle estirpazioni degli ulivi nel Salento.
In verità le motivazioni della Procura, poi confermate dal Gip, non poggiano su quelle dichiarazioni, ma sui dati scientifici emersi dai documenti acquisiti dall’Università, dal Cnr e dallo Iam di Bari, oltre che dalla consulenza firmata dagli esperti Giuseppe Surico e Francesco Ranaldi.
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La menzione delle dichiarazioni di Purcell, poi smentite dallo stesso, ha però offerto un argomento per chi sostiene la teoria del complotto della magistratura contro la scienza. Pertanto, quello che doveva essere un aspetto marginale della vicenda, o al massimo legato alla responsabilità politica di Rosa D’Amato (rea di aver riportato dichiarazioni inesatte), è diventato centrale, sia sui media che sui social.
A ciò si aggiunga che la mancanza di prove sul nesso di patogenicità tra la xylella ed il complesso del disseccamento rapido dell’olivo e sull’efficacia delle estirpazioni come misura di contenimento della malattia e del batterio, è pacificamente ammessa anche da Bari, dagli stessi indagati.
Un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano riporta una nota pubblicata sul sito degli esperti di xylella, Alexander Purcell, Rodrigo Almeida e Rodrigo Krugner, dove si legge che “c’è un’ottima correlazione tra la malattia e la presenza del batterio”, pur ammettendo la mancanza della prova.
Nello stesso articolo viene riportata anche una dichiarazione resa da Purcell allo stesso giornale a proposito di questa presunta correlazione e della relativa documentazione scientifica prodotta dagli scienziati di Bari.
“Non sono a conoscenza di nessun dato pubblicato in merito a ciò. Ne ho sentito parlare – ha dichiarato Purcell – durante una conversazione con Maria Saponari e Donato Boscia a Bari”.
Saponari e Boscia, virologi del Cnr di Bari, sono ora indagati e non fanno più parte del Comitato tecnico scientifico incaricato di occuparsi del CoDiRO.
In definitiva l’opinione dei massimi esperti in xylella si basa su un’osservazione esterna ed è di tipo probabilistico, ma non fa affidamento su dati certi. Nessuna prova, tanti dubbi.