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Anche la xylella dovrà adeguarsi al progetto. Comitato No TAP: “Vergognoso. A TAP diritti che sono stati negati ai contadini”.
Ancora una volta TAP riceve una trattamento privilegiato da parte del Governo. Potrà ciò che agli agricoltori è stato negato. Il nuovo decreto anti xylella del MIPAAF, che riforma il decreto emanato il 19 giugno 2015, prevede una speciale deroga a favore di determinate opere che corrispondono alla descrizione TAP.
A prescindere dal fatto che non ci siano prove che questo batterio sia il responsabile principale del disseccamento rapido degli ulivi (per il legislatore, il Governo e la Regione lo è), sono previste comunque delle rigide misure di contenimento della sua diffusione a cui tutti si devono attenere. Tutti, ad eccezione del personale autorizzato di TAP o delle aziende in subappalto incaricate di eseguire i lavori per la realizzazione del gasdotto.
Con la normativa vigente fino all’entrata in vigore del nuovo decreto, non è assolutamente possibile spostare neanche una foglia di ulivo, né reimpiantare ulivi. Ai proprietari di ulivi condannati all’abbattimento non è stata data la possibilità di visionare i risultati delle analisi che certificavano la presenza della xylella. Addirittura ai fedeli, lo scorso anno, è stato vietato di scambiarsi un ramoscello di ulivo in occasione della Domenica delle Palme.
Allora come avrebbe fatto TAP a espiantare, spostare, tenere in deposito temporaneo, rispostare e ripiantare a lavori ultimati oltre 1000 alberi di ulivo? Per TAP non ci sono ostacoli. Anche la xylella, anche la biologia, dovranno adeguarsi all’opera.
Il testo del nuovo decreto si innesta sul decreto del 19 giugno 2015, sula quale si basava il Piano Silletti bis, eliminando sostanzialmente la parte relativa alle estirpazioni.
La disposizione “salva-TAP” è un paragrafo (comma 9) aggiunto all’interno dell’articolo 12 del decreto di giugno.
Non parla espressamente di TAP, ma è fin troppo evidente che la speciale esenzione sia riferita al gasdotto. La disposizione recepisce nella sostanza il parere del Servizio fitosanitario nazionale, intervenuto a seguito del sequestro degli ulivi disposto dalla Procura di Lecce (poi confermato dal Gip) che ha portato al blocco degli abbattimenti.
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La disposizione salva-TAP prevede un regime derogatorio:
“Il Servizio Fitosanitario Regionale può autorizzare lo spostamento temporaneo di piante specificate per la realizzazione di opere dichiarate di pubblica utilità, che hanno conseguito le previste autorizzazione e di cui è stata svolta la Valutazione di Impatto Ambientale, se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
a) le piante sono spostate sotto controllo ufficiale in aree caratterizzate dalle stesse condizioni fitosanitarie (spostamento da zona infetta a zona infetta o da zona cuscinetto a zona cuscinetto), per il periodo di tempo necessario alla realizzazione delle opere;
b) le piante sono mantenute isolate dall’ambiente circostante mediante reti anti-insetto per evitare contaminazioni;
c) durante tutto il periodo è realizzato il controllo degli insetti vettori mediante i previsti trattamente fitosaniteri e l’eliminazione della vegetazione erbacea;
d) prima dell’espianto e prima del reimpianto nell’area originaria, tutte le piante sono sottoposte ad ispezione visiva ufficiale, campionamento ed analisi molecolare secondo metodi di analisi convalidati a livello internazionale e riscontrate sane;
e) prima dello spostamento e prima del reimpianto nell’area originaria, tutte le piante sono sottoposte a trattamenti fitosanitari contro i vettori dell’organismo specificato;
f) nelle zone di reimpianto è condotto un monitoraggio per almeno i successivi 8 mesi.
La disposizione è lungimirante e spiana la strada anche al progetto Snam, che dovrebbe collegare il PRT del TAP (nel territorio di Melendugno) alla rete Snam a Mesagne, il cui tracciato passa proprio per gli uliveti. Infatti la norma allude anche alla zona cuscinetto, all’interno della quale rientra il progetto Snam, non quello di TAP.
Il Comitato No TAP ha commentato:
Eccolo qua, il decreto salva TAP.
A qualcuno un pò distratto era sfuggito che TAP non poteva e spostare alberi di ulivo per l’effetto del decreto sulla xylella.
Era sfuggito anche che quando TAP ha detto che il comune di Melendugno era inadempiente perché aveva rilevato che il piano di espianto e reimpianto cozzava con le normative sull’emergenza xylella.
Suno sfuggite tante cose, non solo il decreto sulla xylella, e tranquilli che non è finita qui…
Ma torniamo alle modifiche del “nostro” decreto sulla xylella.
In pratica TAP ha diritto ad analisi molecolari e “ispezioni visive ufficiali” per poter fare quello che vuole con gli ulivi, diritto NEGATO ai contadini che in questi mesi si sono battuti contro l’eradicazione dei propri alberi ASSOLUTAMENTE ASINTOMATICI.
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Ma che succede se succede se qualche ulivo dovesse risultare infetto? Alcune aziende agricole di Melendugno hanno presentato richiesta di risarcimento danni da CoDiRO e alcuni di questi alberi sorgono proprio nell’area del microtunnel di TAP, mentre la multinazionale ha assicurato che gli ulivi sono sani. Sono sani o sono malati? Ogni verità avrà le sue implicazioni.