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Costerebbe 100 mila euro il trasporto delle spoglie di Padre Pio a Roma per il Giubileo, tutti a carico della Regione. In Cilento prevista costruzione statua del Santo alta 85 metri, da 150 mila euro. Emulazione?
Mentre la Regione è alle prese con il riordino ospedaliero, per ridurre i costi della sanità, la Regione Puglia spende 100 mila euro per trasportare le spoglie di Padre Pio a Roma, per essere esposte ai fedeli durante la celebrazione del Giubileo, dal 3 all’11 febbraio. Era proprio il caso di sostenere questa spesa?
Va detto che i costi che irrisori rispetto a quelli che ogni anno sostiene la Regione Puglia per la sanità. Ma con quel denaro magari sarebbe stato acquistato qualche macchinario per uso medico. E comunque, davanti ad una situazione di una certa criticità, in cui la Regione cerca di far quadrare i conti e rattoppare un po’ di qua, un po’ di là, tagliando un po’ dappertutto, sulla sanità, sui trasporti (che già sono quelli che sono), questo stanziamento lascia perplessi molti cittadini, credenti e non credenti.
La decisione è il frutto di una proposta di Napoleone Cera, Consigliere del gruppo dei Popolari, nato proprio a San Giovanni Rotondo, paese dove è sepolto il Santo. La proposta prevede la devoluzione di 100 mila euro a favore della fondazione Voce di Padre Pio, per finanziare il trasporto delle spoglie del Santo di Pietralcina. La Prima Commissione del Consiglio regionale, in sede di approvazione del bilancio, ha votato favorevolmente alla proposta. Tutti i gruppi politici (PD, Forza Italia, Noi a Sinistra, Conservatori e Riformisti) hanno votato a favore, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle.
Il proponente, Napoleone Cera, a dispetto del proprio nome, difende la sua proposta: “Quell’emendamento ha avuto un via libera molto ampio, dal Pd a Noi a Sinistra, dai Conservatori e Riformisti a Forza Italia. Era giusto che la Regione partecipasse alle spese. Il Giubileo non capita tutti i giorni. E poi, un santo abbiamo in Puglia. Lo dobbiamo pure trattare male?”.
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Sui social network scoppia la polemica e le discussioni, tra favorevoli e contrari. Molti sono i commenti ironici, altri lamentano l’inopportunità di spendere così tanti soldi per un evento di pochi giorni, non necessario, in un periodo così difficile per le casse pubbliche e per i cittadini. Altri ancora fanno notare che per le opere religiose le risorse si trovano sempre, malgrado il nostro sia, almeno sulla carta, uno stato laico e nonostante le emergenze del Paese.
Tra i tweet ironici spunta quello dell’utente Andrea Bertora:
La Regione Puglia dà centomila euro per trasportare a Roma le spoglie di Padre Pio. Continua il miracolo delle mani bucate
Per l’unione degli atei e degli agnostici questa decisione del Consiglio regionale è uno “sproposito logico e giuridico”.
“Noi dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) – affermano – protestiamo vivamente contro questo provvedimento perché palesemente contrario al principio di laicità del nostro Stato e delle istituzioni. È palese il tentativo di favorire il clero locale da parte del consigliere regionale N. Cera (di San Giovanni Rotondo, per combinazione)”.
“È davvero inaccettabile – aggiungono – che il cittadino pugliese, a prescindere dal proprio credo, debba pagare con denaro pubblico un culto religioso; del tutto ingiustificato e altrettanto inaccettabile è che lo si faccia in un momento critico della nostra economia regionale”.
“Chiediamo – concludono – che più sensatamente sia la chiesa cattolica a pagarsi questa “traslazione” o che tali costi siano sostenuti dalla fondazione che si occuperà della questione. Chiediamo a tutti i consiglieri di ritirare questa proposta di delibera, quale che ne sia l’entità. Abbiamo anche chiesto al governatore Emiliano chiarimenti e aggiornamenti via Twitter, e di destinare tale somma in altri settori e/o voci di spesa essenziali per i servizi utili a tutti i cittadini”.
L’uso di fondi pubblici per opere religiose controverse è un fenomeno piuttosto diffuso in questo Paese molto accondiscendente con la Chiesa. E’ recente la notizia della volontà dell’Amministrazione comunale di Ogliastro Cilento (in provincia di Salento) di costruire una statua di Padre Pio alta 85 metri, per un costo di oltre 150 milioni di euro. Sarebbe due volte più alta del Cristo di Rio de Janeiro. Interesse pubblico o emulazione?
I cittadini del posto lamentano la presenza di strade dissestate e la necessità di rifare l’acquedotto e le fognature, mentre la situazione di povertà in questa piccola comunità presenta dati preoccupanti, dove mensilmente vengono erogati più di 100 pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. Ma la mega statua del Santo sembra avere la priorità.
Se fosse in vita, Padre Pio, apprezzerebbe che in suo nome si usasse in questo modo il denaro?
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