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Nessun cambio di approdo per il Governo. Regione presenta fuori termine osservazioni su Interconnessione TAP-Snam. M5S: “Emiliano Spieghi motivi dell’imperdonabile ritardo”.
Come noto, il Presidente della Regione Michele Emiliano continua a sostenere la proposta di spostare l’approdo del gasdotto TAP da San Foca a Brindisi. Proposta che si inserisce in un programma – almeno sulla carta – di decarbonizzazione della Puglia, che coinvolge anche la centrale termoelettrica di Cerano, il petrolchimico di Brindisi e l’Ilva di Taranto.
Sulla fattibilità del progetto sono state espresse numerose riserve critiche. Ora è anche il Governo a mettere la parola fine al castello di sabbia di Emiliano.
A margine di in un convegno tenutosi a Bari sul tema dell’innovazione, il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha risposto ad un specifica domanda dei giornalisti sull’ipotesi di spostamento dell’approdo del gasdotto TAP.
Delrio, facendosi portavoce dell’Esecutivo, ha risposto che “Il Governo ha questa idea e non l’ha cambiata, ha fatto una proposta molto precisa”.
“Il dialogo è sempre aperto con tutti però noi abbiamo un’idea molto precisa”, ha poi aggiunto. E vien da chiedersi cosa dovrebbe riguardare questo dialogo, visto che è stato tutto deciso e non c’è spazio per altre proposte.
Ma le tegole per Emiliano non si fermano al gasdotto TAP. Un’altra questione spinosa riguarda l’opera complementare a TAP, il progetto di Interconnessione TAP-Snam, che dovrebbe collegare il gasdotto TAP (a Melendugno) alla rete nazionale Snam (a Mesagne).
Nella risposta pervenuta dal Ministero dello Sviluppo economico all’interrogazione scritta presentata dal Deputato del Movimento 5 Stelle Emanuele Scagliusi, getta ombre sull’effettività dell’opposizione della Giunta Emiliano a questo progetto.
La risposta arriva per il tramite del Sottosegretario Antonio Gentile e svela che il Ministero avrebbe messo la Regione Puglia nelle condizioni di far pervenire osservazioni sul progetto, ma queste sarebbero arrivate fuori termine.
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“Con nota del 18 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo economico – si legge – ha comunicato alla Regione Puglia, per eventuali osservazioni, che il metanodotto in questione sarebbe stato classificato come nazionale.
Il decreto ministeriale di aggiornamento della Rete Nazionale dei Gasdotti al 1° gennaio 2016, emanato dal Mise il 20 ottobre scorso, ha conseguentemente incluso – continua Gentile – il metanodotto in progetto ‘Interconnessione TAP’ tra quelli rientranti nella rete nazionale.
Solo successivamente – ha aggiunto il Sottosegretario – sono pervenute a questo Ministero alcune osservazioni da parte della Regione Puglia, che ha poi nuovamente scritto al Mise chiedendo una revisione del decreto stesso”.
L’inclusione nella Rete Nazionale, implica l’applicazione anche per questo progetto della normativa contenuta nello Sblocca-Italia, già applicato a TAP e alle istanze di trivellazione, che offre una semplificazione procedurale e, soprattutto, un drastico ridimensionamento del ruolo della Regione nel processo decisionale.
La Regione ha chiesto una revisione del decreto, ma anche su questo punto il Governo ha tagliato corto, affermando che non esistono le condizioni per procedere in tal senso.
“Ancora una volta, il Governatore Emiliano – commenta Emanuele Scagliusi – prende in giro i pugliesi facendo l’esatto contrario di quello che dice sui mezzi di informazione. Da pugliese – continua il Deputato – ho provato un certo imbarazzo nel sentire dal Sottosegretario Gentile che Emiliano non ha inviato alcuna osservazione nei tempi previsti, su una questione così importante per la nostra Regione. Incompetenza o malafede? In entrambi i casi, se questa è la gestione Emiliano, c’è da preoccuparsi”.
“Adesso – conclude – mi auguro che il Governatore dia conto all’intera regione spiegando i motivi dell’imperdonabile ritardo”.
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