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L’assemblea pelanaria del Parlamento Europeo ha approvato l’importazione di 35 mila tonnellate aggiuntive di olio tunisino senza dazi. “Un provvedimento per favorire democratizzazione del Paese”, dichiara la relatrice.
Nello scorso gennaio la Commissione commercio internazionale del Parlamento Europeo, con 31 voti a favore, 7 contrari e un’astensione, aveva approvato il piano che prevede l’importazione, senza dazi, di ulteriori 35 mila tonnellate all’anno di olio tunisino d’oliva per due anni. Per l’approvazione definitiva mancava la votazione dell’assemblea plenaria di Strasburgo, che è avvenuta ieri.
Sono stati 500 i sì, 107 i no, 42 gli astenuti.
I promotori di questo provvedimento hanno giustificato l’iniziativa con la necessità di approvare un pacchetto di aiuti d’urgenza alla Tunisia, al fine di favorire una transizione della Tunisia verso la democrazia.
Gli scettici, invece, sostengono che sia una mera operazione di mercato varata col pretesto di aiutare questo il Paese nordafricano, mentre non ci sarebbe un nesso (quantomeno immediato) tra processo di democratizzazione ed eliminazione dei dazi sulle importazioni d’olio di oliva. D’altro canto, le politiche europee degli ultimi hanno puntato con maggiore favore verso l’importazione dell’olio d’oliva dai Paesi extracomunitari, dimostrandosi meno interessate a sostenere l’olivicoltura dei Paesi comunitari.
Si può osservare, inoltre, che in altre occasioni la democrazia sia passata in secondo piano rispetto ad altri interessi stragico-commerciali, come nel caso del gasdotto TAP, dove il tema dei diritti umani in Azerbaijan non è stato nemmeno preso in considerazione.
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Il settore olivicolo in Tunisia “occupa in maniera indiretta oltre un milione di persone, un quinto degli occupati nel comparto agricolo nel Paese” ha dichiarato la relatrice Marelle de Sarnez, francese liberale, la quale si dice sicura che la misura approvata “fornirà un aiuto essenziale alla Tunisia e non dovrebbe destabilizzare il mercato europeo”.
Ora il provvedimento passerà dal Consiglio dell’Unione Europea. Il passo conclusivo è rappresentato dalla firma congiunta tra i due organi legislativi. L’entrata in vigore avverrà 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il provvedimento avrà una durata di due anni e sono stati approvati alcuni emendamenti “garantisti”. Uno riguarda la tracciabilità, che dovrebbe assicurarare che l’olio verrà interamente prodotto in Tunisia e trasportato direttamente nell’Unione europea. Inoltre è prevista inoltre una valutazione intermedia dell’impatto delle misure sul mercato europeo e l’impegno ad aggiornarle, nel caso dovessero rivelarsi dannose per i produttori dell’Ue.
La notizia del provvedimento non è stata ben accolta nel Salento, dove l’olivicoltura è stata già messa a dura prova in questi anni dal complesso del disseccamento rapido e dalle misure di contrasto imposte. Ora si teme che questa apertura di mercato verso l’olio tunisino possa ancora di più mettere in difficoltà l’olivicoltura nostrana. Per approfondire su questo aspetto si suggerisce l’articolo “Olio tunisino senza dazi: decisione UE contestata”.