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Comitato SOS 275 e l’associazione Prendi Posizione rilanciano il progetto della SS 275, ma in linea con le esigenze di sviluppo sostenibile.
Si è tenuto venerdì 18 marzo l’incontro per rilanciare il progetto della 275, ma in termini diversi rispetto al precedente progetto. E’ stato organizzato dal Comitato SOS 275 e dall’associazione Prendi Posizione e ha visto la partecipazione di Ada Martella, l’avvocato Luigi Paccione, Raffaele Cesari, Vito Lisi ed il Consigliere regionale Sergio Blasi.
I partecipanti sono concordi nel considerare “emblematico” il caso della SS 275, emblematico di come, sfruttando esigenze reali, siano stati sacrificati gli interessi dei cittadini per favorire l’interesse di pochi.
La “dama nera”, la dirigente ANAS che sta collaborando con la Procura di Roma, svelando una serie di retroscena del malaffare legato agli appalti, ha definito il progetto della SS 275 come “la vergogna delle vergogne”, un progetto che interessava alla sinistra.
Che l’interesse pubblico in questa vicenda fosse solo una copertura lo confermerebbero una serie di circostanze, ampiamente descritte nell’ambito dell’incontro.
Fu un progetto nato negli anni ‘90 sul presupposto di un boom industriale fondato sul TAC, mai avvenuto. E’ arrivato invece il declino del settore e la scomparsa delle aziende del comparto.
Questo progetto, che prevedeva la realizzazione di una strada a quattro corsie faraonica, larga circa 60 metri, appariva già sovradimensionato rispetto alle esigenze. Col passare degli anni, con il mancato sviluppo industriale che ci si aspettava, che ha prodotto solo la realizzazione di cattedrali nel deserto, non c’è stata la presa d’atto del mutamento delle esigenze.
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Nel tratto compreso tra Scorrano e Montesano, a due corsie, il traffico è diventato sempre più intenso, anche a causa dello sviluppo commerciale avvenuto a Surano negli ultimi anni. Superato Montesano, andando in direzione Leuca, il traffico si decongestiona.
Fin da principio si sono opposti a questo progetto alcuni comitati, attivisti, amministratori locali, per diverse ragioni. Il progetto, da Tricase in giù, non terrebbe conto dell’impatto che avrebbe questa megaopera sul paesaggio, sulla vegetazione, sui beni archeologici, che andrebbero invece tutelati.
Ma quello che è emerso negli ultimi anni va ben oltre. L’ANAS avrebbe aggiudicato l’appalto, senza gara e senza alcun criterio di ragionevolezza, al Consorzio SISRI di Lecce (oggi ASI) che, privo di un ufficio di progettazione, avrebbe subappaltato a Pro.Sal s.r.l., di cui è socio di maggioranza Angelo Sticchi Damiani (fratello dell’avvocato Ernesto). Pro.Sal, secondo quanto descritto dall’avvocato Luigi Paccione (legale del Comitato SOS 275), avrebbe affidato la progettazione a tecnici esterni, i quali non avrebbero nemmeno firmato i loro lavori. Una serie di passaggi che ricordano la canzone “Alla fiera dell’est”, di Angelo Branduardi, solo che qui si gioca con il denaro, con le vite e con la salute della gente; con il territorio, con i beni paesaggistici e archeologici.
Anche l’attuale Presidente di Anas s.p.a., Gianni Vittorio Armani, ha espresso perplessità sull’attività di progettazione, ha parlato di errori e di abusi e criticando le anomalie che hanno riguardato tutta la procedura pubblica per l’ammodernamento della SS 275. Anche l’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), nei giorni scorsi, nella relazione ispettiva trasmessa al Ministero delle Infrastrutture, ha censurato le procedure di programmazione, di progettazione e di affidamento delle opere.
Il tracciato di questa strada interferisce con alcune discariche abusive di scarti industriali ritrovate nell’ultimo triennio, provenienti soprattutto dall’industria calzaturiera e che hanno rischiato di essere definitivamente tombate con la realizzazione della nuova strada. C’è in corso un’indagine della magistratura leccese, che dovrà appurare se questo progetto servisse per tombare definitivamente i rifiuti che negli anni sono stati smaltiti illegalmente. Sulla SS 275 indaga anche la Corte dei Conti e la Procura di Roma.
Tutto questo è stato scoperto grazie all’opera della “cittadinanza attiva”, spesso definita, anche dai mass media, come “ambientalisti estremisti” che dicono di no a tutto, nonché responsabili degli incidenti, anche mortali, che si verificano lungo tutto il tratto che va da Scorrano a Santa Maria di Leuca.
Dal conto loro, questi comitati si difendono sostenendo che buona parte delle strade pericolose dove si verificano questi incidenti in realtà non verranno chiuse e non saranno toccate dal progetto, il quale non risulterebbe risolutivo da questo punto di vista. E inoltre, affermano, che al contrario la responsabilità sarebbe di chi specula sulle reali esigenze di sicurezza per perseguire interessi particolari.
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Nell’incontro di venerdì 18 marzo, il Comitato SOS 275 e l’associazione Prendi Posizione, dopo aver esposto la storia della Maglie-Leuca, hanno presentato la loro proposta, per un nuovo progetto di ammodernamento della SS 275, da sottoporre a Regione, Anas e tutti gli altri enti interessati.