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Uno strumento per salvare i Pd secondo i Conservatori e Riformisti, un duro colpo alla proprietà privata e alla libertà di iniziativa economica per Forza Italia. L’emendamento approvato ieri pesantemente contestato dai due gruppi di opposizione
Dire che la minoranza del Consiglio regionale pugliese non è stata concorde nell’approvazione dell’emendamento anti-speculazione dei terreni coinvolti nella “questione xylella” è forse un eufemismo. Le forze politiche opposte alla maggioranza hanno infatti contestato duramente il provvedimento legato alla alla Legge Regionale n. 41 del 9 ottobre 2014, spesso dubitando delle reali intenzioni dell’emendamento.
E’ il caso dei CoR (Conservatori e Riformisti), rappresentati in Regione da Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola. Secondo il gruppo consiliare la legge definitivamente approvata ieri costituisce soprattutto uno strumento utile alle dinamiche interne del Partito Democratico:
Si può approvare una legge solo per regolare i conti all’interno del Pd e mantenere in vita una maggioranza che vacilla? Con Emiliano sì! Infatti, la legge che la maggioranza di centrosinistra ha approvato più che tutelare le aree colpite da Xyella, ‘preserva’ l’equilibrio all’interno del Pd, dove è sempre più evidente una spaccatura che condiziona ogni provvedimento o legge che arriva in Consiglio regionale, per non parlare del Referendum del 17 aprile prossimo. Fa bene il presidente Emiliano nel suo tweet, che annuncia l’approvazione della legge, a scrivere “oggi è una bella giornata”, ma per chi? Non certo per i cittadini, ma per lui che è riuscito a mantenere in equilibrio una coalizione sempre più instabile. La legge Blasi due mesi fa era stata già bocciata da questa maggioranza, con tanto di parere sfavorevole dell’assessore all’Urbanistica, e dichiarazione di voto contrario del presidente Emiliano. A seguito di ciò la maggioranza o meglio parte di essa era entrata in fibrillazione, Blasi aveva minacciato di abbandonare la coalizione e allora ecco il dietrofront di oggi: la legge torna in aula e viene approvata. Ed Emiliano pronto si abbandona ai suoi tweet di rallegramento.
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Non è però tardata la replica di Sergio Blasi, proponente dell’emendamento anti-speculazione, il quale corregge quanto affermato dai CoR:
I Conservatori e Riformisti come al solito si soffermano su una polemica politicistica, senza entrare nel merito della questione. A loro giudizio, si sarebbe votata una legge non per tutelare gli agricoltori, ma per ricompattare il Partito Democratico. Faccio notare che subito dopo la prima bocciatura della legge in Consiglio, il presidente Emiliano aveva comunque riconosciuto che lo spirito con il quale avevo presentato il provvedimento era assolutamente lodevole. E, anche a fronte di quella bocciatura, aveva assicurato che si sarebbe fatto un approfondimento per dotare la Puglia di uno strumento legislativo per tutelare il patrimonio rurale colpito dall’infezione Co.di.ro. Ed è proprio quello che è stato fatto, condividendo con il Governo la proposta di legge approvata.
Non meno duro è il tono di Andrea Caroppo. Per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale l’emendamento si rivelerebbe in realtà un ostacolo alla libertà di iniziativa economica dei cittadini pugliesi:
Quello varato oggi dalla sinistra in Consiglio Regionale è un provvedimento liberticida, anzi propriamente e tecnicamente comunista. Da 883 giorni, cioè da quando è nota l’epidemia di Xylella, la sinistra favorisce la diffusione del contagio che minaccia l’intera agricoltura mediterranea. Oggi ha stabilito pure che le vittime della sua colpevole inerzia, ovvero i pugliesi che dovessero subire l’infezione e l’eradicazione dei propri arbusti, non potranno ottenere per anni né permessi a costruire né soprattutto alcuna modifica della destinazione d’uso dei loro terreni. E’ una compressione senza precedenti della proprietà privata e della libertà di iniziativa economica dei pugliesi, libertà peraltro garantite da una Costituzione che evidentemente per la sinistra continua a valere a giorni alterni. Quanto previsto dalla c.d. Legge Blasi somiglia a quanto imposto da Stalin ai Kulaki russi ai primi del ‘900 e trasuda lo stesso ideologico disprezzo di proprietari terrieri e contadini del feroce dittatore russo. Di questo passo quale sarà la prossima mossa del ‘Soviet pugliese’ capeggiato da Emiliano? La confisca dei terreni e l’abolizione della proprietà privata? Non è escluso. Del resto, oggi, riecheggiando un po’ Stalin un po’ Celentano, qualcuno sintetizza così lo spirito della legge: “Laddove c’è un oliveto continuerà a esserci un oliveto”. Peccato che, posto che a decidere cosa fare e cosa piantare su un terreno debba essere il suo proprietario e non il Consiglio Regionale, a sinistra non hanno ancora capito che, proprio a causa del loro far nulla che sta favorendo la diffusione del batterio, su quei terreni non ci potrà più essere alcun oliveto.