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Dopo il caso Guidi e l’emendamento che ha favorito il suo compagno, il Comitato No TAP si dice preoccupato e chiede la massima attenzione ai cittadini.
Il nuovo, l’ennesimo, vaso di Pandora scoperchiato nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti dello stabilimento Eni e su Tempa Rossa, dimostra ancora una volta la vulnerabilità delle istituzioni italiane di fronte alle pressioni dei privati, che possono facilmente condizionare le decisioni politiche e non solo.
Intanto si allarga il novero degli indagati ed è finito sul registro degli indagati anche il Capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Sarebbe indagato associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze su una vicenda riguardante il porto di Augusta. E’ indagato anche Valter Pastenan, dirigente della Ragioneria della Stato.
Si apprende, inoltre, che nei prossimi giorni la Procura di Potenza ascolterà il Ministro Maria Elena Boschi e la dimissionaria Federica Guidi, come persone informate sui fatti.
Le risultanze dell’inchiesta vicenda hanno messo in allarme il Comitato No TAP, il quale teme possibili pressioni o forzature della procedura nella realizzazione del gasdotto. TAP è in forte ritardo rispetto rispetto al cronoprogramma. Entro la fine di questo mese deve ottenere tutte le verifiche di ottemperanza relative alla prima fase e procedere all’espianto di 231 ulivi nell’area del microtunnel, mentre entro il 16 maggio dovrà avviare i lavori.
Qualcuno ha osservato che solo un miracolo potrà salvare TAP, ma i miracoli possono anche accadere, non necessariamente per intervento divino. Almeno di questo è convinto il Comitato No TAP:
“In questi mesi, di apparente calma, si è svolta una battaglia di carte bollate per fermare il mostro TAP.
Siamo in battaglia ed è dura. Questa battaglia potrebbe non essere sufficiente per vincere la guerra, ma tant’è, noi continuiamo a combattere. Perché diciamo che è dura e potrebbe non servire a vincere? Semplice: la percezione che si ha è quella che la legge è dalla nostra ma lo Stato ed in particolare il PD, cerca di favorire in tutte le maniere quest’opera dannosa ed inutile ovunque venga concepita”.
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Gli attivisti provano a spiegare la situazione attuale:
Vi spieghiamo come stanno le cose a pochi giorni, secondo Tap, dell’inizio della fase 0 (zero) e per fare chiarezza su alcuni comunicati e notizie uscite su giornali locali.
Attualmente TAP ha una finestra che va dal 4 aprile al 30 aprile per espiantare gli ulivi (prescrizione A44) e comunque non può superare il 16 maggio per l’inizio della costruzione del micro-tunnel pena l’annullamento di tutti i permessi e la decadenza dei vantaggi economici garantiti dalla deroga ottenuta al rispetto del Terzo Pacchetto Energia (CE).Che cosa significa?
TAP prima del 16 maggio deve garantire l’inizio dei lavori, cioè l’inizio della costruzione del micro-tunnel (fase “1b”).
L’espianto e la messa a dimora degli ulivi (fase “0”) relativa alla prescrizione A44 non garantisce a TAP il rispetto dei vincoli imposti.Considerando che prima della fase di costruzione, vi è la cantierizzazione di un area di 2,6 ettari e la costruzione del pozzo di spinta, TAP è decisamente in ritardo. Il primo inizio lavori era stato previsto il 2 novembre scorso.
Attualmente tutte le prescrizioni, anche quelle relative alla sola fase “0” sono parziali o sospese, quindi NON E’ VERO CHE IL 4 APRILE POSSONO GIA’ ESPIANTARE.
Sono 5 i mesi di ritardo rispetto a quanto preventivato in principio, mentre le verifiche di ottemperanza alle prescrizioni relative alla fase della costruzione del micro tunnel non risulterebbero state ancora completate.
Il Comitato solleva anche la questione degli e degli asservimenti dei terreni interessati all’attraversamento del gasdotto e si propone ai proprietari per offrire loro dei chiarimenti:
“È stato da più parti sbandierato che TAP ha già comprato i terreni. NON E’ VERO, TAP HA SOLO AFFITTATO ALCUNI APPEZZAMENTI E L’AGENZIA, ADDETTA ALLA CONCILIAZIONE CON I PROPRIETARI TERRIERI, INIZIERÀ AD AVERE INCONTRI PER GLI ASSERVIMENTI TEMPORANEI(!) NON PRIMA DEL 19 APRILE.
SIETE CERTI CHE TAP VI PAGHERA’ I TERRENI COME VORRESTE O CREDETE DI MERITARE?, COME FUNZIONERANNO GLI ESPROPRI?. Ai proprietari di zone interessate al passaggio TAP diciamo che siamo a loro disposizione per qualsiasi chiarimento”.
A questo punto il Comitato manifesta le sue preoccupazioni, riacutizzatesi a seguito della vicenda che ha portato le dimissioni del Ministro Federica Guidi:
“In questa fase in un paese democratico e rispettoso della legalità potremmo già dare per spacciata la multinazionale con sede in paradiso fiscale.
Ma siamo in Italia, il paese dove il fidanzato del ministro dello Sviluppo Economico cambia le leggi e velocizza le procedure, proprio TAP dagli “emendamenti Guidi” ha avuto l’accorciamento della procedura di 6 mesi.
Temiamo un colpo di mano, una nuova forzatura, una stortura della legalità che porta all’ingiustizia.
Di queste storture e pieno il cammino amministrativo di TAP”.
La nota del Comitato si conclude con un appello ai cittadini:
“Cari simpatizzanti, compagni d’avventura, cittadini rispettosi della legalità, vi chiediamo una mano, osserviamoli lavorare, apriamo gli occhi su ogni loro spostamento, avvisiamo i vigili o gli organi predisposti al controllo. Le multinazionali sono abituate a lavorare, complici gli Stati, senza badare alla forma e calpestando i diritti e TAP non è da meno.
Comitato NO TAP”
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