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Procedura di infrazione contro l’Italia per l’inquinamento causato dalla centrale Enel di Cerano. E’ stata annunciata a Peacelink dalla Direzione generale per l’inquinamento della Commissione Europea.
Da anni la centrale termoelettrica Enel Federico II di Cerano è al centro di sospetti e oggetto di battaglie, denunce e sospetti. E’ sotto accusa da parte di associazioni e enti per inquinamento ambientale ed in particolare per le emissioni di polveri sottili, che potrebbero essere concausa dell’anomala incidenza di tumori nel Salento.
Laddove il Governo nazionale si volta dall’altra parte, è l’Unione Europea ad intervenire sull’attività della centrale. Infatti la Direzione generale per l’inquinamento della Commissione Europea, ha annunciato l’avvio di una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per la qualità dell’aria a Brindisi, con particolare riferimento alle polveri sottili PM10.
A stimolare l’intervento dell’organo di governo europeo è stata l’associazione Peacelink, con un dossier firmato da Antonia Battaglia, Ornella Tarullo, e Alessandro Marescotti.
“Su denuncia della associazione Peacelink l’Unione Europea ha ritenuto di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia a causa dell’inquinamento provocato dalla centrale di Cerano. “Quell’impianto, nel quale a grave danno dell’ambiente viene bruciato carbone per produrre energia elettrica, ci pone fuori dalle regole che la comunità europea si è data al fine di assicurare ai suoi cittadini di respirare aria non inquinata”, commenta il Consigliere regionale Sergio Blasi.
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“Nella denuncia di Peacelink vengono citati gli studi scientifici che si sono susseguiti in questi anni e che hanno portato alla luce l’enorme danno sanitario provocato dalla centrale. Studi e denunce che, evidentemente, non sono bastati a smuovere né il livello regionale – aggiunge – né quello nazionale da una posizione di dormiveglia, nonostante molte vane promesse. Allora ben venga questa procedura di infrazione se ci farà ottenere da europei quella giustizia che come salentini non siamo mai riusciti ad avere”.
“Due anni fa – ricorda Blasi – segnalai l’occasione di Tap per riconvertire Cerano e abbatterne la carica inquinante. Quell’ipotesi è stata ripresa in maniera tardiva poco tempo fa, tanto che, a parte un po’ di clamore, non se ne è ricavato niente. Oggi l’Unione Europea, sollecitata dalle associazioni, ci spinge a trovare un rimedio, a intervenire finalmente per la tutela della salute dei cittadini, forzando le resistenze dei tanti che ad ogni denuncia sono pronti a correre in soccorso delle grandi industrie energetiche. Le quali continuano a contare i soldi mentre le Asl continuano a contare i tumori”.
Come in più occasioni rilevato, la conversione della centrale di Cerano da carbone a metano non sembra praticabile per diverse ragioni, ma un punto sembra chiaro e cioè che i governi di vari colori che si sono avvicendati negli ultimi anni in ambito regionale e nazionale hanno ignorato l’emergenza tumori e l’emergenza ambientale che si abbattono sul Salento.
Il Movimento 5 Stelle Puglia ha inviato depositato questa mattina una mozione “Salva Brindisi” indirizzata alla Giunta Emiliano per richiedere che la Regione sigli un protocollo di intesa per la città con il Governo nazionale.
“Da tempo lavoravo a questa mozione – dichiara il Consigliere M5S Gianluca Bozzetti – perché alla città di Brindisi non servono più parole ma impegni concreti: è tempo che la Regione di concerto con il governo nazionale, inizino ad occuparsi seriamente dei problemi di questa città, e questa procedura di infrazione europea è solo l’ennesima conferma che la città è vittima inerme delle multinazionali che hanno tratto profitto danneggiando l’ambiente brindisino e mettendo a serio rischio la salute dei miei concittadini”.
“Dal canto nostro – aggiunge – denunciamo da tempo l’inquinamento, non solo atmosferico, causato dalla centrale a carbone Enel di Cerano e di tutto il polo industriale brindisino; è arrivato il momento di dire basta”.
“Emiliano – prosegue Bozzetti – da tempo parla di decarbonizzazione di Brindisi, di essere sempre vicino ai cittadini brindisini, di amare la mia città ed io, ancora una volta, gli chiedo attraverso un atto formale e non una semplice dichiarazione o un titolo di giornale, un serio e concreto impegno in tal senso. Alcune delle ultime scelte politiche del presidente, non ultimo il candidato sindaco targato ENEL, hanno penalizzato e destato non poca preoccupazione all’intero territorio brindisino. Quest’atto pone le basi per un primo vero segnale di riconversione della città di Brindisi, noi siamo pronti da tempo, e lui?”
Con la mozione “Salva Brindisi” in sostanza il M5S chiede alla Giunta Emiliano di adottare tutte le misure opportune, a livello sia nazionale che regionale, per la tutela della qualità dell’aria delle zone interessate, attraverso un coordinamento di tutti gli enti e le istituzioni competenti, nonché di predisporre, alla luce di quanto fatto per Taranto, un percorso per favorire un volto un Protocollo di intesa, tra la Regione ed il Governo nazionale, al fine di condividere e rivedere la complessiva strategia di bonifica e messa in sicurezza dell’intero sito e di individuare misure volte al mantenimento ed al potenziamento dei livelli occupazionali.
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