Disagi per molti Comuni del nord Salento. Perrone: “Aprire subito discarica Corigliano”. Coppola e Liaci: “No a nuove discariche”.
La discarica di Cavallino sarebbe satura di rifiuti indifferenziati e quasi giunta al collasso. Questa situazione sta spingendo diversi amministratori locali a rilanciare i progetti relativi all’ampliamento della discarica di Cavallino e all’apertura della discarica di Corigliano, progetti che entrambi destano grosse preoccupazioni dal punto di vista ambientale e sanitario.
E c’è chi avanza il dubbio che il caos rappresenti una strategia per ottenere consenso intorno a queste controverse opere. La chiusura della discarica di Cavallino segue quelle delle discariche di Cisa (Massafra) e Statte, avvenute per consentire le operazioni periodiche di analisi dei rifiuti. Tutto questo ha creato non pochi disagi per 27 Comuni. A Lecce la raccolta dell’indifferenziato non viene effettuata da diversi giorni e i sacchetti di immondizia si accumulano sui marcipiedi, mentre gli appositi cassonetti sono già colmi.
Situazioni simili si registrano anche nei Comuni dell’hinterland leccese, quali Guagnano, Leverano, Lizzanello, Monteroni, Salice Salentino, San Cesario, Squinzano, Veglie, Surbo, Cavallino, Melendugno, Vernole, San Pietro in Lama e Lequile. Domani dovrebbe ricominciare la raccolta regolare.
Per quanto riguarda Novoli, il consorzio Ambiente & Sviluppo, che si occupa della raccolta dell’Rsu, ha reso noto che il servizio sarebbe stato sospeso dal 9 aprile, senza specificare quando sarebbe avvenuto il ripristino. La società ha precisato che la sospensione del servizio è conseguente alla “completa saturazione delle aree di ricezione e il relativo esaurimento dei volumi disponibili fino all’espletamento, da parte di Cisa, delle procedure di controllo sul materiale” ed ha invitato Comuni e enti interessati a “intraprendere qualsiasi iniziativa al fine di ridurre al minimo i tempi di interruzione dei conferimenti dei Rsu”.
Il Sindaco di Lecce Paolo Perrone, in qualità di subcomissario alla gestione ciclo dei rifiuti in Puglia, ha dichiarato: “E’ assurdo che siamo costretti a mandare i rifiuti dei comuni leccesi nel tarantino, alla discarica di Statte, quando in Salento abbiamo una discarica, realizzata con soldi pubblici e pronta ad essere avviata che è quella di Corigliano D’Otranto, che però continua a rimanere chiusa”.
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E’ chiaro che le parole di Perrone dividono la comunità, dal momento che il progetto della discarica di Corigliano è stato fortemente osteggiato, per via del rischio di contaminazione della falda acquifera, cui l’acquedotto attinge, che scorre sotto il sito designato. Ciò non toglie comunque che una soluzione debba essere trovata.
“Il Caos rifiuti serve forse a convincerci che è necessario il mega ampliamento della discarica di Cavallino? E’ la Regione che deve convincersi a chiudere diversamente il ciclo rifiuti”, attaccano i Consiglieri del Comune di San Cesario, Fernando Coppola e Massimo Liaci. E aggiungono:
“Prima i Sindaci – come quello di San Cesario di Lecce – che, nonostante il parere negativo della ASL, non solo danno il via libera al mega ampliamento della discarica ma lo tacciono pure alle proprie comunità; adesso “incidenti di percorso” che non vorremmo servano a far digerire all’opinione pubblica la presunta ineluttabilità dell’opera. Non ci riusciranno: basta nuove discariche, basta sempre sugli stessi territori!”.
“Proprio mentre le popolazioni scoprono che è stato avviato l’iter per triplicare la discarica di Cavallino ed esprimono il loro dissenso…si inceppa qualcosa, la discarica di Cavallino chiude le porte perché satura e la raccolta dei rifiuti in 27 comuni si ferma: vogliono per caso convincerci tutti che il mega ampliamento è necessario? Non ci riusciranno, è la Regione che deve convincersi a chiudere diversamente il ciclo dei rifiuti.
Infatti, siamo l’unico posto d’Europa – proseguono – in cui si continuano a realizzare e ad ampliare discariche: è intollerabile, la Regione deve prevedere una diversa chiusura del ciclo, dire finalmente basta a nuove discariche e fermare l’intervento di Cavallino.
Inoltre, non possiamo tacere che le popolazioni di San Cesario, San Donato, Cavallino, Lizzanelllo, ecc.., hanno già contribuito per decenni allo smaltimento dei rifiuti della collettività pagando un prezzo altissimo in termini di inquinamento, salute ed enormi disagi: non possono diventare la fogna di Puglia”.
A non volere l’ampliamento della discarica di Cavallino sono anche Piervincenzo Palermo e Luciano Demetrio, del coordinamento cittadino del movimento La Puglia in Più.
Gli attivisti insistono sulla necessità che il tema della salute pubblica torni centrale negli impegni dell’amministrazione pubblica, soprattutto alla luce del recente report Ambiente e Salute della provincia di Lecce. Propongono, quindi, un protocollo d’intesa per un’attività di monitoraggio e approfondimento che affianchi l’amministrazione comunale, che coinvolga le amministrazioni comunali limitrofe, le Forze dell’Ordine, la comunità scientifica e accademica, il mondo del volontariato ambientale, “affinché l’argomento non sia più avvolto dalle tenebre, ma diventi l’argomento chiave di un nuovo rapporto di trasparenza con la comunità”.
La scorsa settimana il Movimento 5 Stelle Puglia ha depositato una proposta di legge regionale, che prevede un cambio di passo, che comprende una serie di misure per ridurre a monte la produzione di rifiuti, nonché una ridefinizione del sistema tariffario. Potrebbe rappresentare una soluzione?