Caroppo: “Costruire ciclo completo a discariche zero”. Coppola e Liaci: “emergenza rifiuti solo un modo per accelerare mega ampliamento discarica di Cavallino”.
Di tempo se ne è perso tanto e sulla questione della raccolta e della gestione dei rifiuti indifferenziati (Rsu) serve una svolta. In questi giorni i cittadini di diversi Comuni dell’hinterland leccese hanno subito dei disagi conseguenti alla sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, a sua volta dovuta alla chiusura delle discariche di Massafra, Statte e Cavallino.
Il mondo politico è diviso sulle soluzioni. C’è chi, come Paolo Perrone, subcommissario alla gestione rifiuti Puglia, insiste sulla necessità di mettere in funzione la discarica di Corigliano, sulla quale però incombe il rischio di inquinamento della falda acquifera.
Il caos rifiuti ha rappresentato anche l’occasione per rilanciare l’ampliamento della discarica di Cavallino, progetto anch’esso contestato da comitati di cittadini e ambientalisti, per via dei miasmi e dei rischi sanitari che potrebbero scaturire.
Come al solito si aspetta l’emergenza prima di intervenire, volutamente o casualmente. E l’emergenza giustifica provvedimenti derogatori, che fanno saltare le regole ordinarie nella gestione, negli affidamenti e nei procedimenti autorizzatori.
Sul punto è intervenuto anche il Consigliere regionale di Forza Italia Andrea Caroppo:
“Quanto sta accadendo oggi nei Comuni dell’ex ATO LE1, a partire da Lecce, non dimostra – come vorrebbe qualcuno – che sono necessarie nuove discariche, ma che il piano della sinistra è inadeguato ed è ora di dire basta: occorre la completa chiusura del ciclo per una Puglia a “discariche zero”.
Caroppo teme che l’emergenza possa portare ad un proliferare di discariche in danno della salute dei cittadini:
“Oggi l’emergenza determinata dalla saturazione di Cavallino che si vorrebbe risolvere triplicando l’impianto in tutta fretta nonostante i pareri negativi di ASL e ARPA; domani un’altra emergenza che porterà all’apertura della discarica di Corigliano – proprio sopra la falda da cui ci abbeveriamo tutti -; e dopodomani magari un’altra emergenza che porterà all’ampliamento della discarica di Ugento…sempre passando sopra le teste dei cittadini: è una vergogna!”
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Il Consigliere propone quindi di seguire il modello europeo, con l’azzeramento dei rifiuti in discarica:
“In linea con le direttive comunitarie, la stragrande maggioranza dei paesi europei ha azzerato i conferimenti in discarica e smantellato strutture capaci di inquinare al tempo stesso aria, suolo e sottosuolo e che magari tra qualche anno scopriremo essere alla base della elevatissima incidenza di tumori nel Salento. Emiliano, invece, da una parte strizza l’occhio all’utopico slogan “rifiuti zero”, dall’altra autorizza nuove discariche.
E nessuno ci venga a raccontare che è una “questione di emergenza”, perché realizzare oggi nuove discariche a Cavallino, a Corigliano o altrove significa mantenere questo scellerato ciclo dei rifiuti per almeno un ulteriore decennio.
La Puglia non può andare avanti così: si sospenda l’iter per l’ampliamento di Cavallino e l’apertura di Corigliano e si cominci a costruire un ciclo completo a “discariche zero” sul modello europeo”.
Torna ancora sull’argomento Fernando Coppola, Vicepresidente della Provincia di Lecce e Consigliere di opposizione al Comune di San Cesario, che insieme al suo collega Consigliere Massimo Liaci, ha diramato un nuovo comunicato congiunto, con cui si dichiarano certi che l’emergenza sia un imbroglio e che “l’emergenza rifiuti nell’ex ATO LE 1 è solo un modo per accelerare il mega ampliamento della discarica di Cavallino” e la conferma arriverebbe da “alcune prese di posizione odierne e l’assordante silenzio dei Sindaci interessati”.
I due Consiglieri di Forza Italia sottolineano una coincidenza:
“Mentre Lecce e altri 26 comuni sono sommersi dai rifiuti, è già partito il refrain per cui occorre “sbloccare la situazione e non perdere i fondi”…utili a triplicare l’impianto di Cavallino. Guarda caso, tutto accade alla vigilia della conferenza di servizi che potrebbe dare il via libera all’opera nonostante i pareri negativi di ASL e ARPA”.
Tornano quindi ad attaccare il Sindaco di San Cesario:
“A noi non interessa inseguire fondi, bensì proteggere la salute di quei cittadini che per smaltire i rifiuti della collettività da decenni pagano già un prezzo altissimo in termini di inquinamento, salute ed enormi disagi.
Ma dove sono i loro Sindaci, a partire da quello di San Cesario il cui abitato è il più vicino (solo poche centinaia di metri) alla discarica? Era lecito attendersi che fossero solerti nel far arrivare a Bari il vento dei miasmi che hanno avvelenato e avvelenano i loro cittadini…e invece silenzio”.
Concludono:
“Ci auguriamo che a partire dalla conferenza dei servizi di domani abbiano a cuore la salute dei loro cittadini (anziché i fondi) e spingano la Regione a una chiusura completa del ciclo dei rifiuti che faccia a meno di mortali discariche”.
E’ quantomeno singolare che vi sia un’ampia convergenza tra diverse forze politiche nel perseguire la strategia “rifiuti zero”, eppure resta tutto fermo. L’ha annunciata Michele Emiliano, la sostiene Forza Italia, mentre il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge. Chi o cosa impedisce allora questo cambio di rotta?
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