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Movimento 5 Stella invita a Emiliano a vigilare sul volontariato nelle associazioni che erogano servizio di 118. Quanto è diffusa in Puglia questa pratica?
Ieri sera la trasmissione di Italia 1 “Le Iene” ha mandato in onda un servizio in cui veniva documentata una consolidata pratica messa in atto da alcune associazioni onlus (senza scopo di lucro), autorizzate a svolgere il servizio di 118, che assumevano dei volontari, ma con stipendio anche superiore a 1000 euro mensili, netti, ma senza versamento di contributi previdenziali, assicurazione infortuni sul lavoro e Irpef. In pratica lavoratori in nero fatti figurare come volontari. Il servizio riguardava alcune onlus romane, ma la nostra regione non sarebbe estranea a questa pratica.
Ce ne eravamo occupati lo scorso 17 marzo, quando riportammo la vicenda di un’operatrice di 118 di Lecce che aveva deciso di denunciare il suo ex datore di lavoro e che avrebbe pagato con il licenziamento questa scelta. La donna aveva poi raccontato tutto a sanitasalento.net.
A livello politico a sollevare il caso è il Movimento 5 Stelle, che fa sapere di aver ricevuto “numerosissime segnalazioni in merito all’impiego dei volontari per il servizio di emergenza-urgenza sanitaria territoriale (SEUS) 118 in attività che risultano espletate con le modalità delle prestazioni di lavoro dipendente”.
“Tali attività – scrive in una nota il Consigliere regionale Gianluca Bozzetti – ad oggi sembrano essere rese per un numero di ore superiore ed espletate in cambio di un corrispettivo in denaro, al contrario di quanto previsto dalla normativa di riferimento che invece prevederebbe una corresponsione in buoni pasto, buoni spesa o in rimborsi documentati. Le Aziende Sanitarie della Regione Puglia stipulano convenzioni con le Associazioni di Volontariato per la gestione del SEUS 118 per un ammontare previsto a bilancio di oltre 10 milioni di euro”.
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Il Consigliere fa sapere di aver già depositato una interrogazione in merito firmata anche dai colleghi Galante e Conca, chiedendo ad Emiliano e alla sua Giunta di far luce sulla vicenda.
“Abbiamo chiesto soprattutto – prosegue Bozzetti – se non si ritenga opportuno avviare una verifica sulla legittimità delle convenzioni stipulate per il SEUS 118, le Aziende Sanitarie Locali della Regione e le Associazioni di Volontariato, chiedendo inoltre una verifica alla Direzione Territoriale del Lavoro, all’INPS, all’INAIL e alla Guardia di Finanza. Il rispetto delle regole, la tutela della salute e dei lavoratori devono essere principi imprescindibili per questa amministrazione regionale, per questo chiediamo un impegno forte e costante nella lotta a qualsiasi tipo di mancanza di rispetto delle regole”.
Secondo i pentastellati si tratterebbe infatti di un modus operandi che, se accertato, oltre ad essere in palese contrasto con la legge, priverebbe il volontariato della sua fondamentale funzione di coesione e promozione sociale, svilendo gli stessi a meri strumenti di produzione di ulteriore precarietà e povertà del nostro territorio.
Il M5S ricorda che la stessa Corte di Giustizia Europea si era espressa in merito, specificando che è necessario che tali associazioni “non traggano alcun profitto dalle loro prestazioni, a prescindere dal rimborso di costi variabili, fissi e durevoli nel tempo necessari per fornire le medesime” e che “non procurino alcun profitto ai loro membri”; inoltre “Relativamente al rimborso dei costi occorre vigilare a che nessun scopo di lucro, nemmeno indiretto, possa essere perseguito sotto la copertura di un’attività di volontariato, e altresì a che il volontario possa farsi rimborsare soltanto le spese effettivamente sostenute per l’attività fornita, nei limiti previamente stabiliti dalle associazioni stesse”.
“Sono mesi – concludono i consiglieri M5S – che denunciamo il grave danno arrecato al servizio pubblico, ai suoi lavoratori e ai cittadini dalla cattiva gestione del servizio di emergenza-urgenza sanitaria territoriale 118 (SEUS 118)”.
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