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Ti capita, a volte, di rincasare di notte e di arrivare nel bel mezzo di un trattamento antilarvale. Ti chiedi cosa includerà quella nube lanciata in alto a pochi metri da te; dopo il suo passaggio, per precauzione, attendi qualche minuto, barricato in auto, prima di uscire, con il naso tappato, in apnea, per raggiungere rapidamente la tua stanza da letto che d’estate rinfreschi spalancandogli le finestre. Con quel trattamento, immagini che quegli insetti fastidiosi, siano stati abbattuti, tu, in fondo, hai dormito come sempre e non ti balena l’idea di andare al tuo comune e curiosare con quale principio attivo sia stato appena disinfestato il quartiere in cui abiti.
Riprende la bella stagione e con essa ritornano zanzare e le disinfestazioni. Ogni comune pubblica il suo programma di disinfestazione e gli avvisi sono di solito puntuali e tempestivi, con ogni mezzo possibile, riguardano la data e l’ora d’intervento.
I piani d’intervento antilarvali sono sempre comunicati alla popolazione in modo chiaro e corretto e secondo le normative vigenti? Ad esempio, che cosa cambia in materia, con il nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) e precisamente con il suo paragrafo A 5.6? “Per le autorità un obbligo che il cittadino ha diritto di sapere è di avvisare la popolazione attraverso l’apposizione di cartelli che indicano, tra l’altro, la sostanza attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all’area trattata.
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La definizione non si esprime, con affissioni o locandine, ma il concetto è sostanzialmente analogo perché il regolamento interessa perfino il verde urbano e tutte quelle aree che includono a titolo esemplificativo e non esaustivo “parchi, giardini pubblici, campi sportivi aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno e confinanti con plessi scolastici, parchi gioco per bambini, superfici in prossimità di strutture sanitarie, piste ciclabili, zone di interesse storico-artistico e paesaggistico e loro pertinenze, aree monumentali e loro pertinenze, aree archeologiche e loro pertinenze, aree cimiteriali e loro aree di servizio”.
Prova a chiedere ai cittadini se sanno quali prodotti s’utilizzano per la lotta contro zanzare, blatte o pulci. Prova a chiederti se sono prodotti a basso impatto ambientale, naturali, ammessi anche in agricoltura biologica, come, ad esempio, piretro e bacillus thurigiensis, o sono altri principi attivi utilizzati abitualmente anche in agricoltura convenzionale.
Per ogni comune ci sarà, di certo, un capitolato che ne descriverà ogni dettaglio, l’oggetto dell’appalto, il monitoraggio, gli ambienti sottoposti a disinfestazione, i materiali e i prodotti da utilizzare, le specifiche del servizio, la metodologia degli interventi, il principio attivo con le schede tecniche allegate, la garanzia degli interventi, i controlli, la registrazione dei prodotti utilizzati e tanto altro.