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Non è una bufala. Salentino denuncia premier e Presidente della Repubblica emerito per aver invitato i cittadini a non votare al referendum. Violazione dell’articolo 98 TU Legge elettorale.
Già da ieri sui social circolava una scansione della prima pagina de La Stampa del 28 maggio 1985, che annunciava una pronuncia della Corte di Cassazione con la quale reato di induzione all’astensione veniva esteso anche al referendum, oltre che alle elezioni politiche.
Erano stati gli amministratori della pagina facebook Terroni di Pino Aprile a dare il via alla sua diffusione virale.
Invitare all’astensione è reato. Votare è un dovere giuridico, non solo morale. Anche se non sono collegate delle sanzioni per chi non vota, ciò non toglie il suo valore giuridico. Un elettore ha la libertà di non votare, non il diritto di non votare.
Sembra una differenza di poco conto, ma non è così. Infatti invitare un soggetto ad esercitare un diritto è pienamente legittimo, ma invitarlo a disattendere un proprio dovere non lo è affatto. Ed è ancora peggio se a farlo sono due cariche istituzionali, come il Capo del Governo ed il Presidente emerito della Repubblica, ora senatore a vita.
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Soprattutto la posizione di Giorgio Napolitano ha fatto discutere. Gli hanno rimproverato di non aver fatto nulla durante i 9 anni in cui ha ricoperto la carica di Capo dello Stato per difendere la Costituzione e la democrazia, salvo poi intervenire con vigore contro il referendum, proprio quando invece avrebbe dovuto tenere un comportamento di imparzialità e di garanzia del corretto e legittimo esercizio di uno strumento democratico.
Ora Renzi e Napolitano sono stati denunciati da un cittadino di Racale, per violazione dell’articolo 98 del Testo Unico sulla Legge elettorale. L’uomo si è recato presso i carabinieri della stazione locale, stamattina, presentando denuncia nei confronti dei due rappresentati istituzionali.
Sicuramente con stupore ed anche con scetticismo, i militari non potevano di certo sottrarsi al proprio dovere ed hanno registrato la denuncia, che trasmetteranno alla Procura per l’apertura di un fascicolo di indagini. In particolare, secondo quanto riportato in denuncia, il premier e l’ex presidente della Repubblica, abusando della loro funzione, avrebbero esortato i cittadini all’astensione. “Il referendum popolare è uno strumento dell’ormai decaduta democrazia e rappresenta un diritto-dovere dell’elettore. Nessuna ragione poteva indurre i querelanti ad assumere questo atteggiamento”.
Secondo il solerte cittadino i massimi rappresentanti dello Stato dovrebbero essere ligi ai dettati legislativi e costituzionali. In conclusione ha chiesto alle autorità “una severa punizione dei colpevoli”. Può sembrare assurdo, ma la legge c’è e la macchina della giustizia dovrà mettersi in moto e seguire il suo iter. E chissà se il comportamento dei denunciati, oltre che riprovevole, non verrà ritenuto anche giuridicamente rilevante.