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Tra mezze notizie e interpretazioni sbagliate, si fa largo sul web la voce del dissequestro della spiaggetta di Porto Miggiano. Ma l’inchiesta archiviata riguarda ben altro.
Incredibile caos mediatico generato questa mattina dalla notizia dell’archiviazione del processo riguardante la caduta massi avvenuta a Porto Miggiano e il relativo dissequestro dell’area interessata dal procedimento.
Spiaggetta di nuovo accessibile, dunque? Affatto! L’inchiesta in questione riguarda infatti la zona di Porto Miggiano sovrastante il porto della zona, posto nei pressi della famosa torre del posto, di cui molti addirittura ignoravano il sequestro disposto nel 2013. Con l’accusa di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, oltre alla distruzione ed al deturpamento di bellezze naturali, finirono all’epoca nel registro degli indagati il dirigente dei lavori pubblici del Comune di Santa Cesarea Terme, il direttore dei lavori ed il titolare della ditta esecutrice degli stessi.
Con l’archiviazione emessa dal Gip Giovanni Gallo, seguita alla richiesta del PM Angela Rotondano che aveva ereditato l’inchiesta, inizialmente affidata ad Antonio Negro, si chiude così la vicenda con relativo dissequestro dell’area interessata e un sospiro di sollievo per gli indagati in questione.
Nulla a che vedere, dunque, con il filotto di inchieste riguardante la famosa “spiaggetta” di Porto Miggiano, situata tra l’altro ad una distanza consistente dalla zona della torre. La caletta resta quindi sotto sequestro e non sono state rese note negli ultimi periodi novità rilevanti riguardanti l’inchiesta, al contrario di quanto sta circolando online in queste ore.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress.it