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L’associazione “Tria Corda” vede nell’emergenza-urgenza della Pediatria pugliese una delle criticità della sanità regionale e salentina
Una delle priorità della sanità leccese? L’emergenza-urgenza pediatrica. Questo è il parere dell’associazione “Tria Corda“, da sempre impegnata nella tutela del benessere dei bambini e nella realizzazione di un Polo di Pediatria nell’area dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Un aspetto che secondo la stessa associazione costituisce una precarietà in tutta la regione, e per questo ha organizzato un corso di formazione, tenutosi nei giorni scorsi al Castello Carlo V, al quale hanno partecipato numerosi specialisti della salute dei bambini.
Carlo Corchia, direttore di “Tria Corda”, traccia un quadro della pediatria pugliese e salentina, con particolare riferimento alle prestazioni sanitarie e ai percorsi assistenziali:
Si parte per gradi. Le cose più importanti sono: un coordinamento fra i reparti di pediatria del territorio e fra i Pronto soccorso, affinché venga dedicata particolare attenzione al bambino. Capisco che in questa fase non si può istituire un Pronto soccorso pediatrico, ma si devono mettere a disposizione competenze adeguate, per evitare che il bambino venga trattato come un piccolo adulto, avendo egli delle esigenze completamente diverse. Perché questo si realizzi è necessaria una dedizione completa dei pediatri di libera scelta, dei vari reparti di pediatria e del Pronto soccorso. Poi i casi più gravi dovrebbero essere convogliati presso un centro di riferimento dove è possibile effettuare indagini e terapie appropriate.
In questo delicato settore sanitario, Corchia evidenzia la mancanza di coordinamento e dialogo, con la conseguenza che le famiglie sono costrette ad accollarsi tutti i disagi derivanti dalle patologie di cui sono affetti i loro figli:
Spesso sono i genitori che portano il bambino dove loro ritengono opportuno, a volte sbagliando. Le famiglie dovrebbero trovare le risposte da operatori disposti ad ascoltarle e a prendere le decisioni appropriate vicino al luogo dove abitano o nell’ospedale più vicino.
Già nel 2014 si cercò di affrontare l’ emergenza-urgenza dei bambini istituendo presso il Pronto soccorso del “Vito Fazzi” un ambulatorio pediatrico. L’esperienza, oggi senza seguito, viene ricordata dal primario del reparto, Silvano Fracella, relatore al corso di Tria Corda:
Insieme al dottore Piero Caprio, primario di Pediatria, già da un anno e mezzo abbiamo individuato nel pronto soccorso uno spazio da adibire ad ambulatorio pediatrico in modo da poter gestire in maniera diretta il bambino. In Italia solo in una decina di ospedali esiste il Pronto soccorso pediatrico. Da noi il bambino arriva al Pronto soccorso generale e poi viene preso in carico dal pediatra. Per evitare procedure lunghe abbiamo attivato un percorso veloce che si chiama “triage fast truck” che prevede l’invio del bambino direttamente in Pediatria. Tuttavia deve essere sempre spostato. Così abbiamo condiviso col pediatra la realizzazione di questo ambulatorio che abbiamo decorato a misura di bambino. Quindi logisticamente lo spazio c’è. Ma per avere un pediatra fisso, almeno dalle 8 alle 20, il primario Caprio ha fatto presente che occorrono almeno altri 2 pediatri. Perciò si sta valutando la possibilità di coinvolgere i pediatri del territorio oppure di assegnare altri 2 pediatri. E’ un problema di risorse. Per il momento siamo in stanby.
Fonte: Associazione “Salute Salento”
Articolo pubblicato originariamente su TagPress.it