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Un Lido di San Foca sosterrà una squadra concorrente nell’edizione 2016 della Regata. La barca isserà uno striscione “No TAP”.
La scorsa edizione della Regata Brindisi – Corfù era stata caratterizzata dalla polemiche, per via di due sponsor non proprio ben visti sul territorio del Salento. Si trattava di Enel e TAP. Enel, per i cittadini del brindisino, non rappresenta solo un compagnia di energia elettrica, ma anche e soprattutto la proprietaria della centrale termoelettrica a carbone di Cerano, responsabile secondo il Comitato No al Carbone di Brindisi, di un notevole aumento delle malattie, tra cui quelle tumorali, dell’avvelenamento dell’agricoltura e dello svilimento del territorio, anche dal punto di vista economico e occupazionale.
TAP, invece, è la multinazionale con sede in Svizzera titolare del progetto che prevede la realizzazione di un gasdotto TAP, il cui approdo in Italia è previsto sulla spiaggia di San Basilio, a San Foca, meta turistica pluripremiata negli anni con l’assegnazione della Bandiera blu e del riconoscimento “5 vele Legambiente”.
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Cosa c’entrano due società dell’industria fossile con una manifestazione in cui si sfrutta solo l’energia del vento? Le polemiche furono forti. “La regata internazionale Brindisi-Corfù – dichiararono in quell’occasione gli attivisti del movimento No al Carbone (NAC) di Brindisi – era divenuto l’evento più atteso, l’evento pulito, che riusciva splendidamente a realizzare un evento di livello, da ben trent’anni in costante crescita, un evento libero dall’ingombrante e lercia presenza di sponsor che con questo nobile sport, la vela, non potranno mai avere nulla a che fare. Non lasciatevi ingannare i soldi spesi per le sponsorizzazioni sono spiccioli che per queste aziende rappresentano il modo più semplice ed economico per ripulirsi l’immagine e nascondere la loro vera natura nefasta e ci riferiamo per Brindisi soprattutto ad Enel e al devastante impatto economico che subisce il nostro territorio”.
Questa regata rappresenta un’eccellenza per il territorio brindisino, ma anche regionale. Questa sponsorizzazione creò quindi forti elementi di divisione e portò il Comitato No TAP e i No al Carbone ad unirsi in una iniziativa chiamata “No Dirty Sponsors”, per chiedere agli organizzatori della Regata di non accettare soldi da questi “dirty sponsors”. Organizzarono anche un sit-in di protesta con striscioni sulla Scalinata delle Colonne Romane, nel giorno della Cerimonia di benvenuto.
Quest’anno i No TAP si prendono la rivincita, con un “piccolo David” che sponsorizza uno dei concorrenti in gara. Lo sponsor è lo stabilimento balneare Lido San Basilio, che sorge a pochi metri dal punto in cui dovrebbe passare il controverso gasdotto, a San Foca. Accanto alle vele della barca a vela Lea il gabbiere II, verrà esposto uno striscione sul quale si leggerà la scritta “No TAP”. L’armatore dell’imbarcazione è Loris Curatolo, mente Donato Sansò è il tattico, nonché il presidente dell’associazione Il gabbiere.
Lo stabilimento balneare fornirà alla squadra un contributo per l’iscrizione alla manifestazione sportiva.
Il Lido non dispone delle risorse finanziare di TAP, sarebbe una lotta impari. Eppure David riuscì a sconfiggere Golia.
L’iniziativa ha raccolto l’approvazione e di attivisti e cittadini No TAP.
La Cerimonia di benvenuto dell’edizione 2016 della Regata Brindisi – Corfù è prevista per il 7 giugno, alle ore 19, mentre la partenza avverrà il pomeriggio del giorno successivo.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress.it