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Decorso dei termini, tempo scaduto per il gasdotto TAP. Comune invita altri enti coinvolti a fare lo stesso e diffida il MISE dal concedere proroghe, in quanto ingiustificate.
Non ha perso tempo il Sindaco Marco Potì, Sindaco del Comune di Melendugno, e nella mattinata ha formalizzato e inviato l’atto con cui viene dichiarata la decadenza dell’autorizzazione unica al progetto del gasdotto TAP.
Sono scaduti ieri i termini assegnati a TAP per l’avvio dei cantieri e, malgrado la società svizzera ritenga che le operazioni effettuate equivalgano a inizio lavori, non sembra pensarla così né il Comune di Melendugno, né la giurisprudenza amministrativa.
TAP fino all’ultimo ha cercato di fare quanto possibile per dimostrare di aver rispettato i termini ed essere partita in tempo. Ma in realtà non ha fatto altro che installare una rete, un pannello di inizio lavori retrodatato e un bagno chimico e affidare a tre incaricati il compito di fare un giro col metal detector alla ricerca di ordigni.
Come già anticipato nel precedente articolo, secondo la giurisprudenza amministrativa (TAR e Consiglio di Stato), queste operazioni non possono essere considerate come inizio lavori e non impediscono la decadenza di un autorizzazione all’esecuzione di un progetto per decorso dei termini assegnati.
Il Comune di Melendugno ha fatto tesoro delle sentenze in materia e le ha utilizzate per motivare il provvedimento firmato dal Sindaco stamattina.
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Si legge in atti che la società TAP si sarebbe limitata “alla sola installazione di reti di recinzione in PVC di porzioni limitatissime di terreno e con l’apposizione di risicata cartellonistica e che “dette attività preliminari sono comunque relative a bonifiche belliche e saggi archeologici preventivi in località Fanfula, come da cronoprogramma TAP allegato alla comunicazione di inizio dei lavori”.
Si tratterebbe, cioè, di “attività – a loro volta non intraprese – che non costituiscono comunque inizio dei lavori in quanto integrano mere prescrizioni ante operam di cui all’art. 1 del DM 223 del 11.09.2014 (prescrizioni In sede di progetto esecutivo e comunque prima dell’inizio dei lavori – voce B3 saggi archologici preventivi in zona Fanfula e bonifiche ordigni bellici)”.
“Dette attività di cui alla prescrizione B3 – viene aggiunto – e di cui alla nota precedente dell’Esercito, a fortiori non possono essere considerate inizio dei lavori, in quanto comunque preliminari alle attività preparatorie della Fase “0”, di cui al Parere n. 1973 del 19.01.2016 della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e Vas del MATTM, che a loro volta non sono state ad oggi adempiute”.
A questo punto, nel provvedimento del Comune vengono richiamati una serie di precedenti giurisprudenziali analoghi. “In ogni caso – si legge – secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale amministrativo, ai fini del rispetto del termine di inizio dei lavori occorre il compimento di attività direttamente e immediatamente collegate all’inizio dei lavori, e tali non possono essere considerate la realizzazione della recinzione del cantiere, la pulizia dell’area, l’installazione della cartellonistica di cantiere […] e nemmeno possono esserlo il taglio degli alberi, l’apertura di un varco di accesso al terreno, la demolizione di parte di un muro di confine […].
“Inoltre non sono segno univo di un serio inizio dei lavori neanche lo sbancamento del terreno e l’esecuzione dei lavori di scavo […] che non concretizzano un effettivo inizio lavori né un «serio intento costruttivo che giustifichi il permanere del titolo, come sarebbe nel caso di un processo costruttivo di modificazione edilizia iniziato ed irreversibile»”.
Per questi motivi, “ai sensi dell’articolo 5 del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 20.05.205 con cui era rilasciata Autorizzazione Unica alla costruzione del gasdotto […] il Comune di Melendugno, ai fini di ogni adempimento di sua competenza, ritiene la società Trans Adriatic Pipeline decaduta dalla predetta autorizzazione per decorso dei termini”.
Il Comune “invita, inoltre, Ministero dello Sviluppo Economico e gli in intestazione a voler fornire analogo riscontro per quanto riguarda gli adempimenti di rispettiva competenza. Diffida il Ministero dello Sviluppo Economico dal voler concedere eventuale proroga alla predetta Autorizzazione, in quanto non giustificata da legittime motivazioni”.
Ora si attende la mossa di TAP e del Ministero dello Sviluppo economico. Se le regole e i principi dell’ordinamento giuridico valgono per tutti, dovrebbero valere anche per TAP e allora l’autorizzazione dovrebbe essere dichiarata inesorabilmente decaduta. Ma TAP non ha nessuna intenzione di mollare, mentre il Governo ha dichiarato l’opera strategica e di preminente interesse nazionale. Un’opera da fare senza “se” e senza “ma”, anche in barba al diritto?
Vedremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi.
Intanto TAP è oggi alle prese con i festeggiamenti a Salonicco, in Grecia, dove ci sarà la cerimonia inaugurale dei lavori di costruzione di TAP alla presenza del premier greco Alexis Tsipras e di quello albanese Edi Rama, del vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic, il viceprimoministro dell’Azerbaigian.
Il Governo italiano sarà rappresentato dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.