Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
Il Movimento 5 Stelle Puglia chiede alla Regione di seguire l’esempio del Comune di Melendugno e dichiarare il progetto TAP decaduto per decorrenza dei termini.
“Nonostante i termini ultimi per l’inizio dei lavori fossero fissati entro il 16 maggio 2016, gli stessi non possono considerarsi avviati e di conseguenza chiediamo che la Regione Puglia dichiari decaduta ai sensi dell’art. 5 del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 20.05.2015 (Autorizzazione Unica alla costruzione del gasdotto) l’autorizzazione per la società Trans Adriatic Pipeline per decorso dei termini fissati”.
Esordisce così capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale Antonio Trevisi. Già ieri mattina il Sindaco di Melendugno Marco Potì ha firmato e notificato un atto con cui dichiara decaduta l’autorizzazione unica al gasdotto TAP ed ha inviato gli altri entri pubblici coinvolti a fare altrettanto, diffidando il Ministero dello Sviluppo economico dal concedere eventuali proroghe, in quanto sarebbero ingiustificate. E’ competenza del MISE la dichiarazione di decadenza.
Ora Trevisi sollecita la Regione a seguire l’esempio del Comune di Melendugno. Al momento non ci sono state ulteriori prese di posizione in ordine al mancato inizio lavori da parte di TAP. Erroneamente si è creduto che ieri il MISE avesse dato l’ok, ma il documento è stato protocollato il 10 maggio, mentre il periodo utile per l’inizio lavori è quello compreso tra il 13 ed il 16 maggio. L’atto del MISE rappresenta una risposta alla richiesta di chiarimenti di Regione, Comune e Autorità di Bacino, in ordine alla comunicazione di inizio lavori (che TAP ha notificato il 16 aprile), fatte pervenire il 3 maggio.
[tagpress_ad_marcello]
Trevisi prosegue facendo leva, al pari di Potì, sulla giurisprudenza amministrativa, che considera insufficienti a determinare l’inizio lavori operazioni quali bonifiche e installazione di recinzioni:
“La giurisprudenza amministrativa unanime e consolidata ha avuto modo negli anni di affermare e ribadire chiaramente che, ai fini del rispetto del termine di inizio dei lavori occorre il compimento di attività direttamente e immediatamente collegate all’inizio dei lavori, in particolare perché i lavori si possano considerare “iniziati” è necessario che, al netto delle mere prescrizioni ante operam, entro la data stabilita i macchinari si trovino nel cantiere ed abbiano già realizzato un cambiamento irreversibile del suolo. I “lavori” realizzati da TAP invece si sono limitati all’installazione di una recinzione di plastica rossa intorno ad alcun alberi, in un’area molto ristretta, ed alla apposizione di un cartello di inizio lavori. Quand’anche fossero state effettuate attività di bonifica bellica e saggi archeologici preventivi in località Fanfula le stesse attività sarebbero comunque mere prescrizioni ante operam ai sensi del dm 223 dell’11/9/2014 come recepito dall’Autorizzazione Unica del MISE di cui al D.M. 20.05.2015. Insomma lavori che si possono considerare tutt’altro che iniziati con la conseguenza che i termini sono da considerarsi scaduti.”
Il consigliere pentastellato, riprendendo in libertà le testuali parole di TagPress, prosegue raccontando lo “strano e silenzioso” avvio dei lavori di TAP “che sarebbero cominciati proprio durante i festeggiamenti della Madonna di Roca, la marina di Melendugno più prossima a San Foca. La società ha scelto di inviare i suoi uomini lontano dai riflettori, mentre la gente era distratta dalle celebrazioni, di domenica sera. Ma non solo. TAP avrebbe mandato una comunicazione al Comune, tramite PEC, venerdì 13 maggio, quando gli uffici erano ormai chiusi, di conseguenza l’Ufficio tecnico non avrebbe letto la missiva prima di lunedì mattina. “Per questo motivo la sera del 15 maggio, quando il personale di TAP si è presentato nelle campagne di Melendugno, in località “Fanfula”, non c’era nessuno ad attenderlo.”