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Passata al setaccio parte della costa ionica. Rilevati casi di abusivismo, lavoro nero e diverse irregolarità di natura fiscale e amministrativa.
Il Reparto Operativo Aeronavale di Bari della Guardia di Finanza, nell’ambito di un’attività di controllo sulla costa ionica, ha rilevato alcuni casi di abusivismo, lavoro nero e altri tipi di illecito.
La fascia costiera interessata dagli accertamenti è quella compresa tra il territorio di Ugento e quello di Nardò. I controlli si sono concentrati sulle aree demaniali.
A Torre San Giovanni (marina di Ugento) sono state sottoposte a sequestro un’area demaniale marittima di circa 140 metri quadrati già in concessione ed un’altra di 500 metri quadrati circa di superficie ricadente in area demaniale occupata abusivamente, sulle quali erano state realizzate opere in muratura. Il responsabile è stato denunciato a piede libero.
Nelle marine del Comune di Alliste, in località “Diavoli” sono state denunciate a piede libero altre tre persone per violazione del codice della navigazione, interventi abusivi realizzati su suoli di proprietà dello Stato o di altri enti pubblici e realizzazione di opere illecite su aree tutelate per legge. I titolari avevano costruito abusivamente due abitazioni di 80 metri quadrati, realizzato una piscina prefabbricata ed un muro di cinta intorno all’abitazione.
Nelle marine del Comune di Nardò, una persona è stata denunciata per occupazione abusiva di spazio demaniale e per la realizzazione di opere senza autorizzazione. Il titolare era “recidivo”. Già nel 2011, infatti, era stato segnalato all’autorità giudiziaria per violazioni analoghe, in quanto aveva occupato abusivamente un’area demaniale marittima destinata al libero uso, accanto al proprio ristorante, sulla quale aveva costruito pavimentazioni in cemento, strutture in legno, muretti di cinta ed apposto fioriere di delimitazione. In quell’occasione i finanzieri sottoposero strutture ed aree a sequestro.
L’attenzione delle Fiamme Gialle, quale polizia economico finanziaria, è stata rivolta anche alle autorizzazioni doganali per quanto realizzato in prossimità della linea doganale marittima, alle verifiche sul regolare pagamento dei canoni demaniali, per i quali è stato rilevato un mancato versamento per circa 34 mila euro e delle “accise” (per la somministrazione di prodotti alcolici), rilevando e sanzionando, nel corso delle attività, anche la presenza di qualche lavoratore in nero.
Sono, inoltre, state accertate anche violazioni riguardanti la mancata dichiarazione dei fabbricati (accatastamento), constatando il mancato pagamento di tributi locali (ICI/IMU) su strutture insistenti in aree demaniali marittime.
I concessionari di aree demaniali, resisi responsabili delle violazioni, rischiano, sulla base di quanto stabilito dal Codice della Navigazione, di decadere dalla concessione.
I cinque responsabili sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
Articolo pubblicato in origine su TagPress