Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
Dopo l’interrogazione della Minoranza, l’AQP sana la perdita del depuratore di Santa Cesarea. Aperta la questione dello “scempio” sulla costa.
Forti le parole di Daniele Cretì, capogruppo di Minoranza in Consiglio Comunale a Santa Cesarea Terme. Dopo la presentazione di due interrogazioni, una riguardante la perdita di reflui depurati dalla condotta di scarico del depuratore in località “Malepasso“, a cui Aquedotto Pugliese ha deciso di porre rimedio, e l’altra incentrata su quello che non ha esitato definire come uno “scempio ambientale”, riguardante l’attuale messa in sicurezza della zona denominata “Piscina Carmen Longo”
E sono facilmente ricollegabili a tutto ciò le parole del Consigliere di minoranza Cretì, che sul proprio profilo Facebook ha scritto: “‘Bisogna battere i pugni sul tavolo per ottenere’, dice qualcuno. Dipende chi li batte, dico io”. Da giorni, il depuratore scaricava relfui nel terreno e conseguentemente nella falda, situazione vietata dalla legislazione vigente, come fatto notare nell’interrogazione presentata. Inoltre, “la condotta di che trattasi è collocata nel Parco Regionale “Costa Otranto–S. Maria di Leuca” nonché Sito di Importanza Comunitario e lo scarico dovrebbe avvenire in mare ad una distanza di 600 metri dalla costa e ad una profondità di 150 metri dal pelo libero”.
Per quanto riguarda, invece, lo “scempio ambientale costiero“, Cretì si riferisce “all’avvenuta collocazione di una serie di tubolari che, di fatto, hanno deturpato la falesia nonché il paesaggio marino della località. I lavori sono stati commissionati dal Comune di Santa Cesarea Terme”. “Considerato che – continua l’interrogazione – per un siffatto intervento la Soprintendenza ai Beni Ambientali della Puglia avrebbe dovuto esprimere il parere paesaggistico sul progetto e il suddetto intervento pare sia costato duecentomila euro, si chiede al Sindaco se i lavori effettuati in località “Piscina Carmen Longo”, consistiti nella collocazione di una serie di tubolari, sono stati corredati dei prescritti pareri di legge ed in particolare se è stata rilasciata la necessaria Autorizzazione Paesaggistica e quali azioni intende intraprendere la S.V. per ovviare allo scempio ambientale perpetrato.”
Articolo pubblicato in origine su TagPress