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Per Casili il bando per l’affidamento di “incarichi di monitoraggio della xylella fastidiosa” è fatto ad hoc per chi ha seguito i corsi ARIF. E chiede criteri più trasparenti.
L’ ARIF, Agenzia Regionale per le Attività irrigue e Forestali, lo scorso 30 maggio ha pubblicato un bando, nell’ambito della “Gestione della lotta alla xylella fastidiosa”, per l’affidamento di “incarichi di monitoraggio della xylella fastidiosa”. La scadenza per la proposizione delle domande di partecipazione è prevista per venerdì 17 giugno.
Nulla di anomalo circa i requisiti previsti per l’ammissione, mentre a far discutere sono i criteri di assegnazione dei punteggi ai fini della formazione della graduatoria, spicca l’attribuzione fino a 7 punti per coloro che hanno seguito il corso di formazione per il monitoraggio della xylella fastidiosa, promosso proprio da ARIF.
Nel bando è scritto che dopo aver valutato i titolo generali “si passerà all’esame e alla valutazione di eventuali ulteriori elementi curriculari dichiarati in relazione al possesso della qualifica di Agente fitosanitario e/o alla frequenza, con esito positivo, di un corso di formazione per il monitoraggio della xylella fastidiosa, attribuendo a ciascuno dei candidati uno dei seguenti punteggi:
– possesso della qualifica di Agente fitosanitario con frequenza con esito positivo di un corso di formazione per il monitoraggio della xylella fastidiosa: punti 5,00;
– frequenza con esito positivo di un corso di formazione per il monitoraggio della xylella fastidiosa: punti 2,00.
Questa circostanza ha fatto insorgere dei sospetti per il Movimento 5 Stelle, che paventa il dubbio che il bando sia stato pensato in modo da favorire coloro che hanno seguito il corso dell’ARIF. Chiedono quindi alla Regione il blocco del bando e l’introduzione di criteri più improntati alla trasparenza e all’oggettività.
“Il bando per i tenici che si dovranno occupare di effettuare le analisi sul campo per quanto riguarda la Xylella, oggi sotto l’ombrello di Arif, sembra essere “ritagliato” su figure che hanno effettuato solo e soltanto un corso: quello per il “monitoraggio di xylella fastidiosa”, promosso proprio da Arif avvalendosi di docenti non così “lontani dalla Regione””, denuncia il Consigliere regionale M5S Cristian Casili, che prosegue: “Non può ad ogni modo un corso di poche ore qualificare un tecnico rispetto ad un altro, si proceda a criteri più oggettivi che valutino l’esperienza acquisita negli anni sull’olivo.“
“Ora, non chiediamo – prosegue Casili – che la “lontananza dalla Regione”, concetto diverso da ogni opaca commistione, da stroncare senza esitazioni, sia criterio volto a selezionare la totalità dei professionisti di cui la Regione si avvale, ma pretendere che una quota significativa di tecnici seri non abbia alcuna connessione, ovviamente non opaca, con esponenti istituzionali è il minimo che ci si possa attendere da un’amministrazione che intenda mettere in atto e non limitarsi a declamare princìpi di trasparenza e meritocrazia. Ci auguriamo che il presidente della Regione blocchi questo bando, come accaduto per il primo bando a cura di agenzie interinali. Agronomi, periti agrari e agrotecnici forti di solide competenze maturate sul campo, non di qualche legame, attendono – conclude – di poter mettere la propria professionalità a disposizione dell’Istituzione”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress