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Cantone su SS 275: “E’ evidente che fare un’opera progettata tanti anni fa è un controsenso”. Casili: “Subito bonifiche aree violate da scempi tossici e raddoppio fino a Montesano”.
“Non tocca a me dire se il progetto della statale 275, la Maglie-Leuca dovrà essere azzerato. Questa è una valutazione di tipo politico”, ha dichiarato ieri il presidente dell’Autorità anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, a Lecce, a margine dell’incontro presso la Procura Generale, in occasione del quale è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per il rafforzamento delle attività di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica amministrazione.
E infatti l’ANAC non ha il potere di annullare un progetto, per quanto gravi possano essere le valutazioni. “Noi – ha precisato Cantone – abbiamo fatto una valutazione che riguarda l’applicazione delle regole sugli appalti, verificando una di quelle situazioni purtroppo tipiche anche un po’ dell’Italia. Una di quelle gare interminabili con una serie di situazioni un pò strane e quindi c’è il rischio che la gara possa essere sostanzialmente azzerata, ma la scelta se fare o meno un’opera è evidente che non interessa noi, ma alla politica e in primo luogo l’Anas. E’ evidente che, dopo tanti anni, fare un’opera che è stata progettata tanti anni fa, è un po’ un controsenso”.
Sono parole che hanno un certo peso quelle di Cantone, ma che non hanno il potere di fermare il progetto. Certo ci si assumerebbe una grossa responsabilità politica se si decidesse dopo tutto quello che è emerso sulla SS 275 grazie all’attività dell’Autorità anticorruzione, la magistratura penale e la magistratura contabile.
Sulle dichiarazioni rilasciate ieri a Lecce dal numero uno dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone e sul progetto della SS 275, è intervenuto il Consigliere regionale del M5S Cristian Casili, che ha dichiarato:
“Siamo convinti anche noi che adesso è la politica a dover fare il proprio mestiere, cosa che ha dimenticato di fare da tempo. E’ necessario decidere con fermezza, non tentando di nascondersi dietro il commissariamento dei tecnici che spesso va cercando. Non mi stancherò di ribadirlo: si parta urgentemente con i lavori di bonifica delle aree violate dagli scempi tossici, con il raddoppio dell’arteria fino a Montesano e la messa in sicurezza del tratto che conduce a Leuca, e si restituisca ai cittadini il bottino da 288 milioni di euro al quale ambivano aziende “amiche” e partiti rapaci.”
Il Consigliere pentastellato, dopo aver ricordato poi le affermazioni di Cantone (“Fare oggi un’opera realizzata tanti decenni fa è un controsenso”; “abbiamo verificato l’applicazione delle regole sugli appalti, abbiamo trovato gare interminabili e anche alcune cose strane, come il fatto che alla fine del procedimento amministrativo risulti vincitrice una ditta che avrebbe presentato una fideiussione falsa”), le ha stigmatizzate, sottolineando che si tratta di
“parole che non provengono da un ambientalista radicale o da un sostenitore del no a priori, ma dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Le parole del numero uno di ANAC sono lineari e coerenti rispetto ai contenuti dei tre documenti dell’Autorità densi di contestazioni gravissime sull’opera.
Le relazioni puntavano il dito contro l’affidamento della progettazione, l’aggiudicazione della gara, la presentazione di polizze fideiussorie false e la disponibilità a “tombare” le discariche di rifiuti tossici scoperte a Tricase e Alessano: una censura pesantissima e integrale su un progetto scandaloso in termini di lesione degli interessi delle comunità locali e dei salentini tutti.”
Articolo pubblicato in origine su TagPress