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Per il Consigliere melpignanese la misura del PIN va bene, “ma da solo non è sufficiente a ridare slancio al fermento giovanile pugliese”. Non premierebbe la creatività.
La Regione Puglia ha varato una nuova misura a sostegno delle politiche giovanili, denominata PIN (Pugliesi INnovativi), mettendo a disposizione un primo budget da 10 milioni di euro. E’ stata definita dai suoi promotori come “la nuova chiave di accesso alla sperimentazione d’impresa, questa volta dotata di servizi reali ai giovani“, e dovrebbe essere operativa fino al 2020.
In occasione della presentazione, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato:
“La Puglia ricomincia da sé stessa con le politiche giovanili, ricomincia dal tentativo di ricostruire una cultura d’impresa nelle nuove generazioni, nella speranza che questo dia un contributo a tutta la regione e soprattutto ai nostri giovani che in questo modo possono trovare il loro futuro. “PIN” – Pugliesi Innovativi, è ovviamente un’allusione al Pin telefonico che consente l’accesso allo strumento, ed è soprattutto un modo per sbloccare il futuro di tutti noi: il futuro dei giovani è la questione politicamente più rilevante all’attenzione della Regione Puglia. Passare le cose buone che abbiamo alla successiva generazione è il compito della politica.
Questo sistema è modulare: si parte da 10.000 euro, si arriva a 30.000. La misura si aggancia alle altre politiche di sviluppo d’impresa, ai fondi europei, alla iniziative per rafforzare l’industria e la formazione del personale. Possiamo seguire la crescita dell’impresa fino al suo successo definitivo facendola affermare sul mercato, in modo da consentire di capire come abbiamo speso i soldi, perché se un limite nel passato c’è stato è che l’investimento aveva difficoltà di essere misurato nel suo ritorno. Adesso invece questo sistema ci consente di capire se avremo un successo oppure no”.
Il PIN consiste in un programma che prevede, tra le altre cose, il collegamento a tutto il sistema degli incentivi regionali per le imprese. E’ l’Assessore regionali alle Politiche giovanili Raffaele Piemontese a spiegare come nasce e come funziona:
“L’idea è non trattare le misure di sostegno alle idee dei giovani come fossero l’attrezzatura con cui giocare per un po’ di tempo, in attesa di trovare un’occasione per fare sul serio; con PIN chiediamo alle ragazze e ai ragazzi pugliesi di fare subito sul serio, dotandoli di un budget di tutto rispetto e di una serie di servizi per sviluppare la loro impresa. Su 10 milioni di euro a disposizione a sportello, infatti 8 sono a disposizione per lo sviluppo e 2 sono un set di servizi che l’Arti mette a disposizione dei giovani imprenditori per lo sviluppo delle competenze. Supportiamo con esperti per dare una mano ad esempio per contratti, comunicazione, servizi legali.
L’idea di fondo è quella di riuscire a condurre queste esperienze oltre l’anno di vita, e quindi oltre l’esaurimento del primo finanziamento, fornendo accanto all’erogazione economica, una formazione completa in tutta una serie di versanti. Il contributo è a fondo perduto del 100%, per fertilizzare il mondo pugliese, per dare opportunità a giovani che non hanno mai avuto un consulente, di imparare come si scrive un contratto, un business plan. C’è una modalità semplice di accesso on line con pingiovani.regione.puglia.it che da oggi è consultabile, i bandi a sportello partiranno dal 1° settembre per dare tempo ai giovani pugliesi di pensare alle idee innovative”.
Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo economico, ha poi aggiunto:
“L’integrazione nel già maturo ed eterogeno sistema degli incentivi che abbiamo messo in piedi è il tentativo originale di ridurre il rischio di fallimento precoce, sostenendo i progetti che nasceranno con PIN attraverso la cura del modello di business e l’accompagnamento in efficaci scelte di marketing”.
Per beneficiare del PIN, occorre costituire un gruppo informale di almeno due giovani residenti in Puglia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni che abbiano un’idea imprenditoriale innovativa e vogliano svilupparla.
Il Consigliere Sergio Blasi accoglie con favore la misura, ma esprime delle riserve, in quanto non premierebbe a sufficienza le idee creative:
“Finalmente il governo regionale ha battuto un colpo sul fronte delle politiche giovanili. Il programma Pin è un buon segnale verso quei giovani che hanno un’idea imprenditoriale ben definita, in grado di funzionare da subito, e anche un po’ di capitale da investire a integrazione delle economie che la Regione mette a disposizione.
Rispetto al programma Principi Attivi viene a mancare l’investimento sulla creatività, la molla che ha portato alla nascita di numerose esperienze, che spaziavano dall’associazionismo, al mondo del no-profit, a quello dell’impresa e che hanno costituito la base di quel fermento culturale che ha caratterizzato la Puglia negli anni passati. Oggi si sceglie di scommettere più esplicitamente su contesti caratterizzati come pienamente operativi a livello imprenditoriale da subito.
Mi auguro che, recuperando il tempo perduto e scongiurando il rischio di perdere opportunità di finanziamento europeo, la giunta non dimentichi la necessità di finanziare quelle politiche di formazione multidisciplinare pensate e progettate direttamente dai giovani pugliesi (parlo dei Laboratori dal Basso) o quelle misure come “giovani innovatori in azienda” che hanno consentito l’inserimento di giovani laureati in realtà aziendali consolidate che avevano bisogno di rinnovarsi ma non potevano permettersi l’investimento sull’inserimento iniziale di nuove figure”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress