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Antonio Trevisi (M5S) presenta denuncia dopo aver raccolto le segnalazioni di alcuni cittadini, secondo i quali, alcuni proprietari avrebbero modificato le dune della spiaggia di Porto Cesareo, per essere “liberi” dai spiaggianti.
Il Capogruppo M5S al Consiglio Regionale Antonio Trevisi ha segnalato, alla Polizia Municipale del Comune di Porto Cesareo, presunti abusi da parte di ignoti che avrebbero modificato la conformazione di dune e arenili nelle vicinanze dell’approdo denominato “Torre Chianca” di Porto Cesareo, probabilmente con l’obiettivo di chiudere l’accesso alla spiaggia pubblica ai bagnanti.
“Ho inviato – dichiara Antonio Trevisi – un’istanza di verifica per competenza affinché venga effettuato un sopralluogo e verificato lo stato attuale dei luoghi ed eventuali modifiche non consentite dalla legge. Il beneficio di tali abusi sembrerebbe essere a vantaggio di alcune case private con affaccio sulla spiaggia che di fatto potrebbero avere una spiaggia meno utilizzata di fronte alle loro abitazioni.”
Non si tratterebbe di un caso isolato, secondo il consigliere pentastellato. Anche lo scorso anno infatti sarebbe stato impedito l’accesso ad un altro passaggio localizzato tra il parcheggio delle auto adiacente al Lido Tabù e la spiaggia. In quel caso oltre ad essere stata creata una duna molto alta, era stata posta una staccionata e apposto un cartello con la scritta “Vietato passare la duna”.
“Difendere gli splendidi arenili del Salento – conclude – è un impegno che tutti i cittadini devono perseguire denunciando, come in questo caso, alle autorità competenti eventuali abusi che possono devastare le nostre coste fra le più belle d’Italia. La coscienza civile di tutti, dalle Istituzioni locali a quelle decentrate, implica un impegno serio affinché gli atti di abusivismo sulle coste non avvengano più, al di là purtroppo, degli enormi danni fatti nel passato nonché di interessi privati che non possono più sormontare l’interesse collettivo di fruire delle bellezze naturalistiche del territorio, patrimonio di tutti i cittadini”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress