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Gianfranco Nicolaci era proprietario dell’uliveto in contrada “La Duchessa”, luogo simbolo della battaglia del Popolo degli ulivi contro gli abbattimenti.
Gianfranco Nicolaci, titolare dell’agriturismo La Duchessa di Veglie, non c’è più. E’ stato trovato senza vita nel garage della sua abitazione ieri pomeriggio, impiccato con un filo elettrico.
Lo hanno trovato i suoi familiari, quando ormai era troppo tardi. Sul posto sono intervenuti di carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, che hanno effettuato i rilievi di rito, anche se l’ipotesi seguita dagli inquirenti resta quella del suicidio. La salma si trova la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, a disposizione del PM di turno, Francesca Miglietta, che dovrà decidere se disporre o meno l’autopsia.
Avrebbe lasciato due biglietti, che sono comunque al vaglio degli inquirenti, mentre lo scorso 14 giugno aveva anche postato su facebook uno scritto di Massimiliano Ciarrocca, intitolato Gesù e Bergoglio: l’eutanasia, un ipotetico dialogo satirico in romanesco tra Gesù e Papa Francesco, in cui il primo afferma che di fronte ad un suicidio non bisogna condannare, ma restare in silenzio.
Nessuno probabilmente ha interpretato quel post come un sintomo dei propositi di Gianfranco. Col senno di poi si è dato evidentemente un peso diverso a quel messaggio.
Aveva 42 anni, ha lasciato la moglie e due figli. Gianfranco era conosciuto anche per essere il proprietario dell’uliveto che ha rappresentato la base operativa, il simbolo, della battaglia del Popolo degli ulivi contro gli abbattimenti imposti dal Piano Silletti. Ed era lui stesso un membro attivo del movimento.
Chi lo ha conosciuto ne sottolinea il lato umano, genuino e amichevole e lo ricorda come un combattente. In meno di un anno è il Popolo degli ulivi ha perso due protagonisti. Il 13 luglio dell’anno scorso ha perso la vita in un incidente stradale, a due passi da casa, Salvatore Patera, anche lui di Veglie e amico di Gianfranco.
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