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Il Consigliere chiede azzeramento task force anti xylella e indennizzi. Casili (M5S): “Vera malattia è il reddito. Solo visione strategica può salvare agricoltura da collasso”.
Sulla vicenda xylella, sulle cause del disseccamento degli ulivi, sulle soluzioni da adottare, non ci sono identità di vedute e difficilmente si arriverà mai ad una soluzione condivisa, soprattutto fino a che la questione verrà contaminata da pressioni politiche ed economiche. La sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha riaperto alla possibilità di procedere agli abbattimenti degli ulivi. Giova ribadire, però, che il sequestro degli ulivi deciso dai magistrati di Lecce poggia su altri presupposti, pertanto, fino a che il sequestro resterà in piedi, le piante non dovrebbero rischiare l’estirpazione. Ma tanto è bastato per far ritornare in auge la proposta, da parte di alcuni gruppi politici e di associazioni categoria, di rimettere mano a motoseghe e ruspe.
In questa vicenda mancano alcuni tasselli importanti, spesso trascurati e riguardano i fattori che hanno portato alla crisi dell’olivicoltura e ciò che verrà dopo. In gioco ci sono il modello di sviluppo futuro della regione e la sua potenziale radicale trasformazione del nostro territorio e dell’agricoltura salentina. Salvare gli ulivi dal disseccamento non basterà a salvare l’olivicoltura e l’agricoltura in generale. Il
Consigliere regionale Cristian Casili solleva la questione della crisi dell’agricoltura pugliese e salentina in particolare.
“Xylella o no, la nostra agricoltura è morta da tempo, schiacciata da politiche agricole fallimentari e dalla mancanza di visioni e strategie che hanno portato all’abbandono della campagna. Nessuno tuttavia sembra avere il coraggio di celebrare il suo “funerale”, men che meno il Presidente della Regione, la politica tutta e le associazioni di categoria.”
E’ quanto dichiarato dal Consigliere di Nardò, che torna a ribadire la necessità di far ripartire l’agricoltura pugliese da una programmazione strategica di settore: “E’ necessario valutare gli scenari futuri – prosegue – esplorando il contesto in cui deve agire un piano per un settore che è allo stremo. Va proprio in questa direzione la mia proposta di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), votata all’unanimità dal Consiglio regionale grazie ad una mozione da me presentata a novembre dell’anno scorso. Una proposta che non si ferma alla sola valutazione degli effetti ambientali, ma serve anzitutto come sostegno alle decisioni attraverso la costruzione di scenari e di scelta delle alternative possibili e più efficaci. Il futuro dell’agricoltura salentina e non solo passa da queste valutazioni”.
Un provvedimento che, secondo il consigliere pentastellato, permetterebbe di intervenire sulla “vera malattia” dell’agricoltura salentina e pugliese: il reddito. “Quel reddito inteso – prosegue Casili – non solo come segno positivo nel bilancio aziendale, ma anche e soprattutto come utilità intrinseca ed estrinseca che l’agricoltura può produrre sul territorio creando paesaggio, buon cibo e benessere diffuso. Gli ulivi intanto continuano a seccare e siamo costretti ad assistere a monitoraggi del batterio farlocchi ed inutili, con ricerche che si sforzano di dare ricette, con norme e piani sterili e lontani dalla realtà dei fatti. Se qualche azienda ancora sopravvive è merito degli enormi sforzi, economici e umani, profusi per dare valore aggiunto a prodotti di grande qualità. Ma così non si può più andare avanti. Spero che comprenderemo la necessità di un approccio strategico sul futuro dell’agricoltura prima che sia troppo tardi.”
Diverso è il pensiero di Andrea Caroppo, Consigliere regionale di Forza Italia, che si dice sicuro che la causa del disseccamento degli ulivi sia rappresentata dalla xylella, malgrado la questione sia molto controversa e dibattuta a livello scientifico.
“Il nemico – afferma il forzista – è la Xylella, non la Commissione Europea, non misteriose multinazionali, non gli scenziati né i proprietari: se i membri scelti da Emiliano, a 3 anni dalla scoperta del batterio, ancora dubitano che la Xylella sia la causa della galoppante morìa di ulivi, si sta solo continuando a perdere tempo e prendere in giro i pugliesi. La task force è inutile e va accantonata; si acceleri sui monitoraggi, si intervenga subito sulle piante malate nella zona ancora indenne e si proceda con indennizzi e ristori”.
“Emiliano – prosegue – continua a non voler ascoltare ciò che la scienza va ripetendo in tutte le lingue del mondo, in attesa che come al solito siano altri al suo posto a dire – e magari fare – cose forse sconvenienti ma indispensabili per il bene della Puglia e dei pugliesi: basta traccheggiare”.
“Si acceleri sui monitoraggi e si recuperi lo spirito del piano del Commissario Straordinario al quale, dopo le Sentenze delle principali Corti nazionali e comunitarie, qualcuno – non solo Emiliano – dovrebbe chiedere scusa: nella zona ancora indenne occorre intervenire quanto prima sulle piante malate e vanno erogati a proprietari e agricoltori vittime della pluriennale inerzia della sinistra i milioni di € stanziati ma dei quali si sono perse le tracce”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress