Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
La seduta di consiglio comunale tarda ad iniziare, un consigliere abbandona l’aula ma il bilancio viene approvato: la minoranza minaccia provvedimenti.
Altissime temperature, con circa 30 gradi fatti registrare sull’intero territorio del basso Salento, ma a Santa Cesarea Terme tira ancora aria di bufera. È andato in scena due giorni fa l’ennesimo scontro politico che ha visto protagonisti l’attuale amministrazione comunale a guida Pasquale Bleve e i consiglieri di minoranza capitanati dall’ex primo cittadino Daniele Cretì.
L’ennesimo putiferio si è scatenato nella mattinata di martedì 21 giugno, quando era prevista la seduta del consiglio comunale, con inizio indicato alle ore 9. Stando agli atti, però, all’orario prestabilito non era ancora presente il segretario del consiglio comunale. Per questo motivo il consigliere Sergio De Notarpietro, eletto tra le file della maggioranza ma da tempo in rotta con essa, dopo 45 minuti di attesa ha abbandonato la sede municipale, lasciando la sua dichiarazione al protocollo. Un gesto apparentemente giustificato dai regolamenti, che prevedono un ritardo massimo di 30 minuti per l’inizio del consiglio comunale.
Consiglio Comunale che si è poi svolto regolarmente attorno alle 10.30, con oggetto principale delle importanti delibere riguardanti il bilancio. Una scelta che, però, ha scatenato le ire della minoranza, che per voce di Cretì ha così tuonato: “Un consigliere comunale deve essere messo in condizione di partecipare al consiglio e svolgere le proprie funzioni. Ciò non è accaduto, in barba alle tempistiche prestabilite, e tutte delibere in oggetto sono dunque annullabili. Valuteremo nei prossimi giorni il da farsi una volta avuta una visione più chiara degli atti posti in essere”.
Parole dure, quelle di Cretì, che ha minacciato di rivolgersi agli organi competenti per verificare la regolarità delle delibere, in quanto il consiglio comunale sarebbe cominciato in un ritardo tale da non consentire il regolare svolgimento dello stesso.
Dal canto suo, la maggioranza ha deciso di non replicare alle accuse mossegli contro, fiduciosa probabilmente della regolarità della seduta di consiglio comunale finita nella bufera, a cui i consiglieri di minoranza avevano deciso di non prender parte, in seguito a quanto accaduto e comunicato la scorsa settimana (leggi qui l’articolo).
Articolo pubblicato in origine su TagPress