Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
Ulivi trattati e non trattati: ecco come gli ulivi si riprendono. L’importanza del terreno.
La prima tappa del nostro tour è in un uliveto collocato tra Maglie e Collepasso, dove gli ulivi sono stati duramente colpiti dal disseccamento. Il proprietario del terreno ha chiesto aiuto al “santone” per salvare gli alberi. All’interno dello stesso fondo insistono ulivi sottoposti al trattamento proposto da Gioffreda, mentre altri non sono stati ancora trattati. I primi mostrano evidenti segni di ripresa vegetativa e di fruttificazione, ma non può dirsi lo stesso degli alberi non ancora trattati, che invece si presentano con segni di disseccamento e debilitazione.
Va precisato che il proprietario, come evidenziato da Gioffreda, non ha seguito alla lettera i suoi suggerimenti, avendo usato un diserbante a base di glisofato prodotto in Israele.
Gioffreda, come anche diversi scienziati (tra i quali Calò, Perrino, Xiloyannis), è contrario all’uso del diserbante, in quanto avvelena anche l’albero, toglie humus, riduce l’azione microbica e toglie elementi nutrizionali. Inoltre riduce la biodiversità, che costituisce anche un sistema di difese naturali contro attacchi di parassiti e insetti nocivi per l’ulivo stesso.
Il terreno si presenta molto povero e secco, quasi completamente privo di erba, a causa di un uso costante della chimica che è stato fatto negli anni. Che sia povero e poco fertile lo si nota anche dalla consistenza, presentandosi secco e polveroso, come la terra battuta di un campo da tennis, con un’azione microbica quasi azzerata. Nonostante tutto, gli ulivi già trattati si stanno riprendendo e hanno già il frutto.
[tagpress_ad_marcello]
Gioffreda ci fa notare come come in cima agli alberi ci siano nuove foglie e polloni, sintomo questo che la linfa passa attraverso i vasi xilematici delle piante. I ricercatori di Bari, invece, sostengono che il batterio, una volta insediatosi nella pianta ospite, blocca il passaggio della linfa, dalle radici fino alle periferie, portando l’albero a seccare e quindi inesorabilmente alla morte.
Il fatto che ci sia vegetazione nei rami periferici smentirebbe questo assunto. Inoltre il tronco degli alberi all’interno, non si mostra secco, come ci fa vedere Gioffreda, dopo aver rimosso con un coltello, uno strato di corteccia.
Gli alberi, prima del trattamento, mostravano dei sintomi attribuibili al CoDiRO (complesso del disseccamento rapido dell’olivo), ma non sono state effettuate della analisi sugli alberi. Pertanto non si può affermare se siano positivi alla xylella o se le cause del disseccamento siano attribuibili ad altri fattori.
Sembrerebbe, quindi, che le ipotesi siano due: la prima è che gli alberi non siano positivi al batterio della xylella, ma seccano per altre cause; la seconda è che gli ulivi siano infetti, ma la xylella non fa morire gli alberi e, anzi, non ostacolerebbe nemmeno il passaggio della linfa. Se ben trattati, quindi, gli alberi si potrebbero riprendere con cure semplici.