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Il capogruppo di opposizione del Comune di Poggiardo contesta la scelta della maggioranza di assegnare la carica di Presidente del Consiglio comunale ad un proprio componente e non al suo gruppo. “Non è stato rispettato il voto di metà dei cittadini”
Sono stati solo tre i voti che hanno fanno la differenza nelle recenti elezioni amministrative del Comune di Poggiardo; un distacco talmente minimo che probabilmente verrà in qualche modo fatto pesare nel corso dei lavori del nuovo Consiglio comunale. E questo è proprio ciò che si è verificato nella prima riunione dell’assise, nella quale, tra le altre cose, si è provveduto alla nomina del Presidente del Consiglio comunale; la scelta è caduta su Donato Rausa, consigliere della maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Colafati.
La decisione del primo Consiglio comunale non è però stata accolta con favore da Oronzo Borgia e dal suo gruppo di opposizione “La Città di Tutti“, secondo i quali la nomina di Rausa rappresenta il mancato riconoscimento della maggioranza della volontà espressa dai cittadini. E’ lo stesso Borgia, con una sua nota personale, a spiegare questo punto di vista:
Nonostante il sindaco Colafati e la sua lista “Responsabilmente Avanti” l’abbiano spuntata per solo 3 voti, pari allo 0,07%, la maggioranza consiliare ha negato il riconoscimento della Presidenza del Consiglio comunale al Gruppo “La Città di Tutti”, che l’aveva richiesta per motivi di ragionevolezza politica e di equilibrio istituzionale. In questo modo, con la politica dei numeri (decimali), sulla scorta di 1.894 voti non si sono rispettati i 1.891 cittadini di Poggiardo e Vaste che hanno espresso la propria preferenza per la lista “La Città di Tutti” con candidato sindaco Oronzo Borgia e composta per 10/13 da giovani donne e uomini alla prima esperienza politica, eppure depositari di una forte speranza di cambiamento e di fiducia in un futuro migliore per la comunità di Poggiardo e Vaste.
Per il capogruppo di opposizione, quindi, l’assegnazione di quest’incarico ad un componente de “La Città di Tutti” avrebbe rappresentato una scelta di opportunità proprio a causa della sostanziale parità con la quale si è conclusa la tornata elettorale dello scorso 5 giugno; una scelta, cioè, che sarebbe venuta incontro a quella “metà del Paese che non percepisce più Colafati come sindaco” e che, secondo Borgia, il primo cittadino non riconosce:
Colafati, invece di cercare di sminuire il successo elettorale di Borgia e della sua lista, sostenendo falsamente di avere sconfitto due ex sindaci (peraltro rimasti fuori dalla competizione elettorale (Gianfreda e Astore ndr) ), dovrebbe onestamente riconoscere che c’è stato un voto forte di opinione contro il suo operato dei primi 5 anni e contro una lista composta, quella sì, da tre ex candidati sindaci (Longo, Rausa, Zappatore) e da persone dal lungo corso politico. Due candidati sindaci, Longo e Rausa, avversari di Colafati in qualità di candidati sindaci nel 2011, ricoprono oggi il ruolo di Vicesindaco e Presidente del Consiglio comunale.
Oronzo Borgia garantisce comunque un lavoro amministrativo corretto e nel rispetto delle “regole democratiche per cui altri oggi oggi siedono di diritto sui banchi della maggioranza consiliare”, nonostante la sua lista abbia presentato un ricorso al Tar per verificare la correttezza del risultato elettorale:
Il gruppo “La Città di Tutti”, rappresentato da Oronzo Borgia (capogruppo), Giuseppe Cianci, Antonella Carluccio e Antonella Cotrino, al di là dell’esito del ricorso che farà il suo iter, continuerà a vivere il proprio impegno politico pensando a come essere utile alla comunità, con una opposizione seria, costante, trasparente e nello stesso tempo senza fare sconti, sapendo dell’appoggio di gran parte della popolazione di Poggiardo e Vaste, fra cui tanti giovani per i quali “La Città di Tutti” continua a rappresentare la speranza di cambiamento e in un futuro migliore.
Articolo pubblicato in origine su TagPress