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Il Consigliere, deluso e rammaricato: “Turismo può essere la leva di sviluppo per ripresa economica del Salento, ma la Regione è assente”.
Continunano le polemiche sulle carenze dei trasporti pubblici nel Salento che stanno letteralmente maltrattando chi ha scelto di fare visita alla nostra terra in questo inizio di stagione estiva. A prendere la parola è anche il Consigliere regionale Sergio Blasi che critica l’immobilismo della Regione, sia sul fronte trasporti che su quello dei servizi, in cui il Salento si dimostra molto impreparato.
Ecco quanto scrive in una nota l’ex Sindaco di Melpignano:
“Il peggio che si possa fare in Puglia, e nel Salento in particolare, è abbandonare a sé stessi i turisti, sia dal punto di vista dei trasporti, che da quello dei servizi di orientamento e informazione. Purtroppo è quello che sta accadendo in questo inizio di stagione.
Io penso che perché cose come quelle di cui leggiamo sulla stampa non accadano più abbiamo bisogno di persone al lavoro a tempo pieno sul settore del turismo, abbiamo bisogno, se crediamo davvero a quello che diciamo, e cioè che il turismo può essere la leva di sviluppo per la ripresa economica del Salento, di un impegno straordinario. Di tutto questo però, a un anno dall’insediamento della nuova giunta regionale, non c’è traccia. Anzi, sta accadendo il contrario, come con la chiusura degli open days. Non posso che esprimere il mio rammarico”.
Forse basterebbe vestire i panni del turista, qualche, per rendersi conto di tutte le falle che ci sono. Ed è questo che dovrebbe ispirare le politiche sul turismo.
E le scelte sul servizio di trasporto pubblico dovrebbero essere pensate prima di tutto per il cittadino residente, piuttosto che inventarsi un servizio stagionale parziale, inadeguato, che fa emergere tutta l’inesperienza e l’inadeguatezza nel servire i pendolari.
Ricordiamo che il diritto ad avere il trasporto pubblico, capillare, che non lasci isolato nessun cittadino, ovunque esso risieda, è un diritto riconosciuto dalla Costituzione ed è stato da sempre disatteso. E’ ora di provvedere.
Articolo pubblicato in origine su TagPress