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Pagliaro elogia l’iniziativa della petizione per il miglioramento dei trasporti pubblici nel Salento, se la prende con le “istituzioni sorde” alle istanze dei cittadini e torna a riproporre la Regione Salento.
Uno dietro l’altro gli esponenti politici locali escono da un annoso letargo e si accalcano per prendere questo “treno”, quello della battaglia sui traporti pubblici nel Salento. Se stiamo assistendo ad una presa di coscienza da parte dei nostri rappresentati, o se piuttosto abbiano solo colto che il vento è cambiato e sia meglio seguire la corrente, è una questione che non ci compete. Il dubbio è più che lecito, ma l’importante è che la grave situazione dei trasporti pubblici nel Salento venga una volta per tutte affrontata.
L’ultimo intervento, in ordine coronologico, è quello di Paolo Pagliaro, esponente di Forza Italia, nonché editore di Telerama, che dopo un elogio per le iniziative di cittadinanza attiva, critica le istituzioni “sorde” ad situazione nota da anni. Eppure non risultano interventi degni di nota da parte sua sui trasporto nel Salento, se si fa eccezione per il discorso Frecciarossa.
“Una giovane salentina – dichiara Pagliaro in una nota – lancia una raccolta firme sul web per i trasporti da sempre da terzo mondo nel nostro territorio. Come è bello quando si fa cittadinanza attiva, peccato che la situazione sia nota da anni e le istituzioni completamente sorde alle richieste della nostra comunità. Il Salento rischia sempre di più la desertificazione della rete dei trasporti e i cittadini sono costretti a subire incredibili disagi. Dai treni agli autobus, scandali e disservizi. Qui, nel tacco d’Italia, non ci facciamo mancare niente”.
A questo punto Pagliaro coglie l’occasione tirare fuori il suo vecchio pallino, quello creare la Regione Salento, panacea di tutti i mali, attribuendo le colpe del disastro a “baricentrismo” e “romacentrismo”. Eppure gli sperperie di denaro, le consulenze d’oro, le presunte ruberie, le responsabilità politiche e le probabili connivenze, non sembrano avere un nesso di causalità con l’organizzazione del sistema regionale.
“C’è stato persino un manager di una società – afferma l’editore – che si sarebbe dovuto occupare dei servizi di mobilità da noi, eppure era “romanobaricentrico” e nessun salentino lo conosceva. Una lontananza dal territorio di personaggi invisibili che, così, hanno potuto gonfiarsi le tasche con un senso di assoluta irresponsabilità. Per questo ci vorrebbero centri di governo più ristretti ed è per questo la riforma del neoregionalismo e qui da noi la Regione Salento era ed è l’unica possibilità di riscatto e di sviluppo sotto tutti i punti di vista”.
“Il federalismo liberale con una forte spinta autonomista degli enti locali – conclude Pagliaro – è una ricetta attuale, una risposta precisa non solo alla mala gestio di alcuni, ma anche alla richiesta forte di servizi dignitosi da parte dei cittadini. Ma nessun eletto salentino nelle istituzioni si fa realmente carico della battaglia. E ci pensano soltanto i cittadini perbene stanchi di essere considerati di serie “b””.
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Articolo pubblicato originariamente su Tagpress