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Emiliano: “Non è stata rispettata la legge”. M5S: “Emiliano corresponsabile con Renzi. Lo avevamo avvisato 7 mesi fa, ha preferito ignorarci.”
La Regione Puglia, su mandato del Presidente Michele Emiliano, ha inviato una formale diffida al Ministro Calenda affinché revochi in autotutela l’autorizzazione unica alla realizzazione del gasdotto TAP, in quanto – per il Governatore – sarebbe illegittima, in particolare per la mancanza dell’intesa Stato-Regione.
“Questo è un atto di natura tecnica – spiega Emiliano – nel quale si rileva che quest’opera ha spinto la Presidenza del Consiglio dei ministri a ignorare la cosiddetta intesa forte e a rilasciare il titolo autorizzativo senza rispettare la legge. Una circostanza che probabilmente dipende dalla convinzione del Governo della strategicità dell’opera e, per Tap, dalla necessità di rispettare tempi”.
Il Governatore sottolinea come questa fretta, che avrebbe portato il Governo a scavalcare le regole, non sia derivata da un interesse pubblico, ma dalla necessità di salvare un’opera di interesse privato.
“Preciso che un ulteriore slittamento dei tempi – prosegue – avrebbe provocato effetto sul Consorzio Tap, e quindi sul privato, non sull’interesse nazionale a realizzare l’opera. Dal mio punto di vista sussistono dunque profili di illegittimità che consiglierebbero la revoca del titolo autorizzativo. Si sta innescando, sia pure spero per buona volontà, una sequenza di atti illegittimi.
A questo punto Emiliano avverte il Governo che da questo momento in poi non può dirsi non consapevole della situazione di illegittimità ed un eventuale compimento di ulteriori irregolarità verrebbe valuta come violazione di legge.
“Con la richiesta di autotutela, adesso il Governo – conclude – è a conoscenza delle illegittimità, e da questa fase in poi tutti gli atti che dovesse compiere in conseguenza di scelte sbagliate non avrebbero più valore di mero errore ma di violazione della legge. Se è vero che può esserci un interesse strategico alla realizzazione di un’opera è altresì vero che il fine non giustifica mai la violazione di norme di rango costituzionale”.
Ma il Movimento 5 Stelle rimprovera ad Emiliano di essere stato tardivo e di aver ignorato a dicembre la loro richiesta di impugnare il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, con cui era stata rilasciata l’autorizzazione unica al progetto TAP.
“Il Presidente Emiliano è corresponsabile dei guai che la Regione Puglia sta affrontando per il TAP”, dichiarano otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle
“Esiste ampia documentazione – proseguono – anche sui mezzi di informazione, che dimostra come avessimo tentato in ogni modo di informarlo per tempo di quanto il governo centrale stava facendo ignorando completamente la Regione e gli avevamo altresì suggerito di intervenire con un ricorso al TAR da depositarsi entro il 19 dicembre”.
I pentastellati accusano Emiliano di agire più per motivi politici che per tutelare il territorio.
“Purtroppo come spesso accade – incalzano – ha preferito ignorarci ed oggi arriva 7 mesi dopo a dirci di aver “scoperto” il misfatto, dichiarazioni imbarazzanti e che fanno sorgere il sospetto che se Emiliano anziché intervenire in tempo ha deciso di interessarsi oggi alla vicenda, la motivazione sia più di natura politica che di reale interesse per il territorio”.
“Questa volta non siamo disposti ad accettare la solita tiritera della “colpa di Renzi”, le colpe in questo caso sono sia di Renzi che di Emiliano ed è giusto che ai pugliesi sia chiaro. Ci auguriamo – concludono i Consiglieri – solo che il governatore questa volta vada fino in fondo e che non si fermi quando il bene del territorio pugliese non dovesse più coincidere con i suoi interessi politici.”
Intanto l’Ufficio circondariale marittimo di Otranto ha abrogato l’ordinanza di proroga dei sondaggi marini da parte di TAP. La società era autorizzata a procedere con i lavori fino al 30 giugno, ma causa forte vento non era stato possibile concludere nei tempi previsti, così era stata richiesta una nuova ordinanza alla Capitaneria di Porto per prolungare il termine di ulteriori 15 giorni.
La richiesta di proroga era stata accolta, suscitando polemiche e la reazione del Sindaco di Melendugno e del Comitato No TAP, in quanto il consorzio del gas avrebbe interferito con il turismo, contravvenendo a quanto stabilito nel decreto e a quanto promesso da TAP. Ne è seguita anche una richiesta di spiegazioni alla Capitaneria e la segnalazione di una potenziale illiceità nelle operazioni.
Il 4 luglio l’Ufficio circondariale marittimo ha abrogato l’ordinanza per ultimazione lavori avvenuta in data 3 luglio 2016.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress