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Gianluca Maggiore sarcastico: “Ne approfitteremo per presentare un progetto ambientale con finalità No TAP”.
Stamattina, presso la sede TAP di via dei Templari, a Lecce, la società TAP ha organizzato una conferenza per illustrare i progetti di finanziamento a favore di associazioni ed enti non profit operanti sul territorio, per un totale di 200 mila euro. Le iniziative finanziabili sono quelle finalizzate alla realizzazione di progetti sociali culturali e ambientali a Melendugno.
Ogni progetto potrà ricevere un finanziamento massimo da 25 mila euro, mentre il periodo utile per presentare la domanda va dal 15 luglio al 30 settembre. Le associazioni e gli enti partecipanti dovranno avere sede legale a Melendugno, mentre i progetti verteranno su qualità della vita, sviluppo delle competenze, tutela dell’ambiente.
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I progetti saranno valutati da una apposita commissione formata da esperti indipendenti e l’esito sarà annunciato entro la fine dell’anno. I vincitori dovranno realizzare i progetti presentati nel corso del 2017.
“Il bando – fa sapere TAP – potrà essere replicato due volte l’anno durante il periodo della costruzione del gasdotto, per un totale di 1 milione 400mila euro a sostegno di progetti”.
“TAP – dichiara il country manager Michele Elia – intende agire come un componente non occasionale del panorama economico e sociale di Melendugno e del Salento, e dare, come spetta ad ogni cittadino, impresa o associazione, il proprio contributo alla crescita di un territorio nel quale opererà come minimo per i prossimi cinquant’anni. Altri interventi seguiranno, e l’augurio di TAP è che questo avvenga con il progressivo coinvolgimento delle istituzioni locali”.
Gianluca Maggiore, del Comitato No TAP, commenta con sarcasmo, affermando che approfitterà di questi finanziamenti per presentare un “progetto ambientale con finalità No TAP”.
Battute a parte, questa generosità da parte di TAP viene vista dal movimento No TAP come un tentativo di comprare il consenso e ridurre le resistenze della popolazione locale, fortemente ostile al progetto di gasdotto. Si sottolinea come questi interventi rappresentino una “elemosina” che non basterà a compensare le ripercussioni, non solo economiche, che subirebbe il territorio in caso di realizzazione del progetto.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress