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Il Consigliere M5S punta il dito contro i mancati adeguamenti rete trasporti fermi a 20 anni fa, mancati adeguamenti tariffari, riduzione del fondo nazionale.
Ieri mattina si è tenuta la conferenza internazionale sulle tariffe nel trasporto pubblico locale organizzata da Asstra, che proseguirà anche domani presso Villa Romanazzi. Alla conferenza è intervenuto anche il consigliere regionale M5S Mario Conca che commenta così: “Purtroppo la situazione era tristemente nota – dichiara – e dopo aver ascoltato le relazioni degli esperti stranieri è ancora più chiaro quanto siamo messi male in Italia ed in Puglia in tema di trasporto pubblico. Uno scenario apocalittico che continuerà a peggiorare anno su anno se non si risolveranno le criticità che attanagliano il trasporto italiano partendo dalle risorse destinate dal ministero che negli anni ha decurtato il fondo nazionale portandolo dai 6 ai 4.9 miliardi di euro e che a caduta ha condizionato il trasporto pubblico regionale e locale. Le responsabilità sono dunque condivise tra comuni, regioni e governo che non sono stati capaci di adottare strategie sinergiche e lungimiranza politica per tutelare l’ambiente e offrire una vera alternativa al mezzo privato, sempre più un lusso per molte famiglie italiane che spesso sono costrette a rinunciarvi per via della persistente crisi economica.”
Il consigliere pentastellato punta poi il dito contro i mancati adeguamenti tariffari che si traducono puntualmente nella mancanza di raggiungimenti degli obiettivi di bilancio e che a cascata vanno a precludere la possibilità di realizzare tariffe di solidarietà per i più bisognosi “cosa che accade puntualmente all’estero dove invece “sempre più gente bisognosa non paga o paga tariffe di solidarietà per tutto l’anno, aumentando i tickets ai più facoltosi”.
In quasi tutti i paesi europei le tariffe minime sono adeguate annualmente nella misura dell’indicizzazione ISTAT aumentata dell’1%, mentre in Italia si tratta di un adeguamento saltuario e “prima o poi – prosegue Conca – il lodo relativo all’adeguamento tariffario pregresso peserà come un macigno sui conti regionali. In quattro lustri siamo stati capaci di portare il costo del biglietto di corsa semplice nella fascia chilometrica da 0 a 20 nell’interurbano da duemila lire (1 euro), ad 1,40€. Poi ci meravigliamo della decurtazione di 24 milioni del fondo nazionale toccata alla Puglia per il 2015 non avendo centrato il 35% nel rapporto ricavi costi di cui al DPCM 2013? Sicuramente il 2016 in continuità ci vedrà inadempienti e multati nuovamente. Continuiamo a subire scelte politiche che hanno radici che ci portano al lontano 1997, anno dell’ultima rideterminazione dei servizi minimi.”
Conca spiega come l’ex articolo 30 oramai sia ormai anacronistico, “non è possibile continuare a dissipare risorse e arrivare a luglio di ogni anno ed essere costretti a sospendere le gratuità perché sono finiti i fondi, va cambiata al più presto la legge per venire incontro ai meno abbienti e per arginare il malcostume di taluni viaggiatori e vettori.”
La rete trasportistica della regione Puglia non è ottimizzata da 19 anni, i servizi non rispondono più alle reali esigenze dell’utenza ed è per questo che sempre più gente preferisce l’auto. Ci sono direttrici assicurate da 8 vettori in concorrenza e poi direttrici prive di ferro e gomma, ad esempio sulla tratta tra Ruvo e Bisceglie, ci sono poi autolinee che esistono sulla carta ma che non vengono esercite perché le città metropolitane non effettuano più controlli da oltre un decennio per carenza di fondi, milioni di chilometri che si sarebbero potuti compensare per servire zone poco servite intensificando i servizi.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress