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“Noi di Alba Service da un anno e mezzo siamo in mezzo alla strada. Istituzioni risolvano la questione una volta per tutte”.
Le casse di Alba Service sono vuote, i lavoratori da un anno e mezzo sono senza lavoro e senza stipendio e c’è incertezza sul loro futuro.
Alba Service è una società partecipata della Provincia di Lecce che eroga diversi servizi, tra i quali manutenzione strade e immobili, interventi sul verde pubblico, realizzazione impianti elettrici, di riscaldamento e idraulici, gestione dei servizi sociali, ecc…
I guai sarebbero iniziati con l’entrata in vigore della cosiddetta legge Delrio, che, stando a quanto denunciato dai sindacati, avrebbe fatto sprofondare le società partecipate pubbliche nel caos. Tra queste anche la società Alba Service.
L’illusione di una svolta si ebbe lo scorso 22 aprile, quando a seguito di un incontro istituzionale presso la Prefettura, fu siglato un accordo tra le parti. Antonio Gabellone, Presidente della Provincia, garantì che sarebbero stati messi a disposizione 300 mila euro, sufficienti per far sopravvivere Alba Service fino a luglio. Ora siamo a luglio e i soldi sono già finiti, mentre una risposta istituzionale tarda ad arrivare e i lavoratori aspettano ancora di capire quale sarà il loro futuro. La Regione avrebbe dovuto mettere a disposizione un secondo finanziamento da 200 mila euro, che però non sarebbe mai arrivato.
Alba Service ha accumulato debiti anche con i fornitori, molti dei quali si avrebbero già ottenuto dal giudice dei decreti ingiuntivi. Pertanto l’erogazione di fondi nelle case della società potrebbe finire nelle casse dei fornitori creditori anziché dei lavoratori.
La società è, oltretutto, commissariata e lo stesso stesso Commissario liquidatore, Mauro Spagnulo, si è trovato spiazzato per i mancati finanziamenti che si aspettava, tanto da meditare le dimissioni, perché senza soldi non si può lavorare.
Questa mattina, quindi, i lavoratori di Alba Service hanno deciso di organizzare una nuova manifestazione sotto al palazzo della Prefettura, mandando in tilt il traffico in via XXV luglio e dintorni. La protesta è rientrata dopo che il Capo di Gabinetto della prefettura, Beatrice Mariano, ha accettato di parlare con alcuni referenti della protesta.
Per ora i lavoratori hanno ottenuto un nuovo tavolo istituzionale con rappresentanti della Provincia, della Regione e di Alba Service. Ma non sono molto ottimisti i lavoratori, forse perché ne hanno visti fin troppi di tavoli istituzionali, senza che si giungesse ad una soluzione definitiva.
Un collaboratore di TagPress, Gianluigi Tarantino, ha raggiunto i manifestanti e raccolto le loro dichiarazioni.
“Con la legge Delrio – ha dichiarato Carmine Bolognese, uno dei portavoce della protesta – le partecipate sono tutte nel caos. Noi di Alba Service da un anno e mezzo siamo in mezzo a una strada. E’ da un anno che la provincia non ci paga e nessuno prende provvedimenti in merito”.
“Chiediamo – prosegue Bolognese – la riapertura dei i servizi, affinché si possa riprendere a lavorare sia nelle scuole che nelle strade.. e che si decida una volta per tutte il futuro di Alba Service”.
“Ringraziamo i politici – commenta sarcastico – per l’impegno nel tempo, nei mesi, per tutte le sfilate che hanno fatto, per gli impegni presi, le promesse sempre disattese. Sono venuti qua il 22 aprile scorso a dire che avevano risolto il problema Alba Service e invece, dopo 3 mesi, nemmeno una lira e stiamo peggio di prima”.
Bolognese fa intendere che la protesta continuerà finché non verrà risolto questo problema una volta per tutte.
“Tutti fanno le passerelle – aggiunge con un pizzico di rabbia – e nessuno decide le sorti di queste famiglie, che hanno mutui, ipoteche… Questa è la situazione, ormai lo sa tutto il mondo intero. Stiamo protestando dopo un anno e mezzo ancora sotto la Prefettura. Il Prefetto non viene ascoltato, le istituzioni non rispetta gli impegni presi nero su bianco, gli accordi firmati alla Prefettura”.
Sono circa 130 i dipendenti di Alba Service, altrettante famiglie dal futuro incerto, nei confronti dei quali, non solo la società, ma anche le istituzioni hanno un debito da saldare nel più breve tempo possibile.
Di seguito le immagini della manifestazione.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress