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Durante il giorno manca il bus che collega la città di Tricase alle sue marine. Continuano disagi e incertezze per i turisti.
“Basta il pensiero” dice una nota frase di circostanza. E’ il gesto quello che conta. Non siamo qui a disquisire sul galateo, ma talvolta a guardare come vengono pensati e organizzati alcuni servizi viene proprio in mente questa frase. Il servizio lo si fa, poi poco importa se è fatto alla carlona, tanto basta il pensiero.
Il Comune di Tricase ha istituito un servizio di navetta denominato “Al mare in bus”, il che sembra essere tutto un programma. Collegare il centro della città di Tricase con le località di mare di Tricase Porto e Marina Serra, per agevolare i bagnanti e magari decongestionare un po’ il traffico diurno in quelle località e ridurre il caos legato anche alla difficoltà di trovare parcheggio.
E invece no, perché la prima corsa verso il mare è prevista alle ore 20, quando i bagnanti ormai sono rientrati da un pezzo. Sarà allora un servizio pensato per chi ama i bagni notturni?
E’ anche vero che Marina Serra e Tricase Porto sono due località molto frequentate la sera, ma lo è molto di più durante il giorno. Il nome “Al mare in bus” è un po’ fuorviante. Sfugge soprattutto il motivo per cui non esista anche un analogo servizio diurno.
Inoltre, per un centro importante come Tricase, lascia un po’ perplessi il fatto che sia stata prevista un’unica fermata, nei pressi del Liceo “Comi”, sulla strada per Tricase Porto, in zona periferica, mentre non si è pensato di istituire una fermata nei pressi della stazione ferroviaria o in una zona centrale della città.
Va riconosciuto che il servizio, attivo dal 21 luglio fino al 28 agosto, è partito con le migliori intenzioni. I volantini informativi riportano anche la firma del Sindaco Antonio Coppola, che evidentemente è entusiasta dell’iniziativa. Per la prima settimana il servizio è stato effettuato gratuitamente e la promozione è stata accompagnata da un messaggio importante: “Usa il mezzo pubblico, risparmi tempo e denaro, fai un favore all’ambiente”.
Le corse previste ogni mezzora, rappresentano anche un segnale incoraggiante. Tuttavia, se il servizio fosse esteso anche alle ore diurne e prevedesse qualche fermata anche in altri punti strategici (come stazione e centro), sarebbe stato sicuramente un servizio più adeguato. Va anche detto che i Comuni non sempre dispongono delle risorse necessarie per far fronte alle esigenze di mobilità. Per questo dovrebbero è necessaria una risposta adeguata da parte di Provincia, Regione e Governo nazionale, risposta che però tarda ad arrivare.
Proprio domenica scorsa è avvenuto a Tricase Porto l’ennesimo increscioso episodio ai danni di una coppia di anziani turisti provenienti da Torino. Come si sa la domenica non circolano treni, fatto eccezione per le 4 corse domenicali per Gallipoli inaugurate proprio domenica scorsa. Questo è un privilegio esclusivo di Gallipoli.
I due turisti, che soggiornavano a Maglie, sono giunti a Tricase, nei pressi della stazione FSE, tramite autobus. Qui, convinti che un mezzo pubblico li avrebbe portati a Tricase Porto, hanno dovuto fare i conti con l’amara realtà. Nel Salento non ci sono collegamenti, salvo soluzioni precarie e tappa buchi, frammentarie e caotiche.
Un buon samaritano in auto accompagna i due anziani turisti a Tricase Porto. Da un posto, però, prima o poi bisogna pur tornare. Dopo qualche ora trascorsa lì, la coppia non sa come tornare a Maglie. Come fare? “C’è Salento in Bus”, qualcuno dirà.
Salento in Bus passa sia da Tricase (città), sia da Tricase Porto, ma su due linee distinte che si incontrano solo a Leuca. Tra l’altro i due malcapitati non riuscivano nemmeno a capire dove fosse la fermata dei pullman Salento in Bus e, come loro, nemmeno altre persone presenti, tra personale dei locali presenti in zona, residenti e altri turisti. In effetti nella zona del Porto non sembra esserci alcuna traccia del passaggio dei pullman. Anche dal punto di vista informativo evidentemente c’è qualche lacuna.
E’ stato suggerito loro di recarsi alla fermata della Marina di Andrano, che da lì sarebbe passata la linea che li avrebbe riportati a Maglie. Ma per arrivare alla fermata si è reso necessario nuovamente l’aiuto di un altro buon samaritano che li ha accompagnati in macchina. Probabilmente la loro disavventura non è finita lì, perché la linea che passa dalla Marina di Andrano (la 105) non passa da Maglie.
Tra carenze di collegamenti e informazioni poco accessibili, il disagio per i turisti è pane quotidiano. Ed il soggiorno nella nostra terra diventa proibitiva per chi non dispone di un mezzo proprio o preso a noleggio. Continuando a perseverare con questa politica del precariato nei trasporti pubblici non si farà che alimentare un turismo motorizzato e le strade ed i parcheggi del Salento si riempiranno di auto, creando ulteriore congestionamento di traffico e smog, nonché maggiori pericoli per la circolazione.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress