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Martina parla di emergenza xylella, Emiliano di presenza endemica. Due posizioni inconciliabili. Trovate, intanto, 4 piante infette in Svizzera.
Nella giornata di martedì si è tenuto presso Palazzo Chigi tra Michele Emiliano, Maurizio Martina e Lorenzo di Gioia. Ordine del giorno è stato il nuovo disegno di legge regionale per il contrasto ed il contenimento della diffusione della xylella fastidiosa e le strategie comuni da adottare, per ottenere la chiusura della procedura di infrazione contro l’Italia senza subire sanzioni.
Soddisfati sia il Ministro Martina che il Governatore della Puglia Emiliano. “Abbiamo tenuto ieri (martedì, ndr) – ha dichiarato Martina – una riunione approfondita con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sull’emergenza Xylella su quel territorio. Dopo questo utile passaggio di confronto sulle misure da implementare, attendiamo di ricevere nei prossimi giorni dalla Regione stessa il dettaglio delle azioni operative che si stanno conducendo sul territorio per la gestione e il contenimento della malattia”.
“Per noi – conclude il Ministro – la priorità assoluta degli organi istituzionali preposti oggi alla gestione dell’emergenza resta quella di intervenire nel modo più efficace e tempestivo per contrastare il fenomeno evitando che si espanda ulteriormente colpendo altro paesaggio e altri operatori agricoli”.
Se Martina parla ancora di emergenza, Emiliano parla invece di presenza endemica del batterio. E non si tratta di particolari irrilevanti. Infatti l’emergenza giustifica una gestione del fenomeno attraverso provvedimenti e leggi speciali d’emergenza, con la guida affidata ad un Commissario, anche in deroga alla normativa ordinaria.
Una presa d’atto della presenza endemica del batterio, invece, escluderebbe la gestione commissariale del fenomeno, per lasciare spazio al ricorso a strumenti ordinari, non più a procedure e misure speciali in deroga.
“Abbiamo spiegato che tutto procede regolarmente e la Xylella non è più un’emergenza. Abbiamo spiegato – ha riferito Emiliano ai giornalisti – che i monitoraggi sono in corso, che da quando a febbraio è finito il commissariamento del governo c’è stato il sequestro degli ulivi da parte della Procura e che abbiamo già fatto le prime ordinanze di abbattimento degli alberi infetti”.
“La Xylella – ha aggiunto il Presidente della Regione – non è più un’emergenza essendo ormai endemica, qualcosa che rimarrà negli anni non solo in Puglia, ma anche nel resto d’Italia perché sarà difficile fermarla. Questo è un aspetto che va ficcato – ha concluso – nella testa dell’Unione europea e del nostro Paese. Una situazione che va gestita come una fitopatia grave, che non può essere contenuta. Dovremmo in teoria disinfettare automobili, mezzi agricoli, tutta roba che rende impossibile una vera strategia di contenimento definitivo”.
Intanto la xylella è sempre più europea. La sua presenza è stata segnalata in diversi Paesi. Alcune piante infette, 4 in totale, sono state rilevate in Svizzera, 3 delle quali in un centro di Duernten alla fine del 2015, anche se la notizia è venuta alla luce solo nei giorni scorsi. Le piante infette e alcune piante intorno ad esse sono state abbattute e bruciate.
Per quanto riguarda gli ulivi del Salento, la prospettiva caldeggiata da più parti è quella di sostituire il patrimonio olivicolo tradizionale con varietà di ulivo considerate tolleranti e altre specie orticole e vitigni, con una svolta verso l’agricoltura intensiva e superintensiva. Un’intenzione già espressa ben prima che esplodesse il fenomeno xylella, il quale funge da catalizzatore verso un piano già presente almeno dal 2010.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress