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Secondo ciclo di trattamenti fitosanitari per gli ulivi delle aree interessate dall'”eventuale” costruzione del gasdotto TAP. “Giallo” sulla possibile riapertura della VIA.
Sembra tingersi di giallo la questione legata alla presunta riapertura della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) del progetto di gasdotto TAP relativamente all’approdo e alla realizzazione del micro tunnel, il località San Basilio a San Foca. La società nega che si tratti di un’effettiva riapertura del procedimento, affermando che si tratta di un semplice refuso. Fatto sta che il Ministero dell’Ambiente avrebbe chiesto ufficialmente a TAP di fornire chiarimenti tecnici in ordine alla prescrizione A3, relativa alla realizzazione del micro tunnel, inviandone comunicazione anche alla Regione.
Il problema evidenziato in questa occasione riguarda il fondo sabbioso dell’area del micro tunnel, che non garantirebbe la stabilità di cui necessita un’opera come un gasdotto. Queste problematiche erano già state evidenziate dal Comitato No TAP, grazie in particolare all’esame condotto dall’ingegnere Alessandro Manuelli sulla documentazione tecnica relativa al gasdotto. Secondo i dati disponibili, la località San Basilio sarebbe costituita da fondo sabbioso fino ad almeno 45 metri di profondità. La consistenza sabbiosa potrebbe continuare ancora più in profondità, ma le misurazioni si sarebbero fermate a 45 metri.
A queste condizioni l’infrastruttura, una volta realizzata, potrebbe sprofondare o addirittura essere spinta verso la superficie per la presenza dell’acqua, secondo la tesi del Comitato.
La società a questo punto potrebbe proporre una o più varianti progettuali, che dovrebbero essere nuovamente sottoposte a procedura di valutazione di impatto ambientale.
Intanto TAP informa che a partire oggi gli ulivi censiti in tutte le aree interessate dalla costruzione del tratto italiano del gasdotto (area di cantiere del micro tunnel, percorso della condotta a terra e area del terminale di ricezione del gas) saranno sottoposti a un secondo ciclo di trattamenti fitosanitari, come previsto dalla vigente normativa per i territori interessati dalla diffusione del batterio xylella fastidiosa.
“I lavori – spiega la società – si svolgeranno sui terreni che TAP ha acquisito a vario titolo in vista della costruzione del gasdotto e verranno effettuati dalla ditta Mello di Carmiano, azienda specializzata salentina che, a maggior tutela degli alberi e dell’ambiente circostante, utilizzerà solo prodotti compatibili con l’agricoltura biologica. Il trattamento sarà effettuato alle prime ore del giorno o all’imbrunire (secondo le corrette pratiche agricole) e sarà condotto da personale dotato di patente Spesal. Comunicazioni affisse sul posto daranno conto dei trattamenti effettuati e delle norme di sicurezza a cui attenersi”.
Il Comitato No TAP ha commentato così: “Da un lato TAP cura gli alberi di ulivo e dall’altro ignora il parere di Arpa e Regione che esprimono dubbi sulla sopravvivenza nelle operazioni di espianto e impianto”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress