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“Non morirò con la psicosi degli ulivi”. Dalla xylella alla riconversione agricola e paesaggistica del Salento. Critico il prof. Perrino.
Era pronto a scatenare l’inferno pur di salvare gli ulivi, in campagna elettorale. Ma a distanza di poco più di un anno dalle elezioni regionali, il Presidente della Regione Michele Emiliano, sembra voler gettare la spugna, avallando di fatto un piano che vuole l’abbattimento degli uliveti colpiti dalla xylella o da CoDiRO e la loro sostituzione con presunte specie o varietà considerante resistenti o tolleranti al patogeno.
E’ bene precisare che tra gli alberi colpiti da disseccamento non è ancora chiaro quanti di questi siano anche positivi al batterio, mentre è controversa la validità scientifica dello studio prodotto dai ricercatori del CNR di Bari, secondo la quale la xylella sia responsabile del CoDiRO.
Emiliano avrebbe dichiarato: “Alla fin fine, pensate quello che volete, ma io non morirò con la psicosi degli ulivi; se proprio sarà necessario abbatteremo gli ulivi e li sostituiremo con altri alberi”.
A riferire la nuova posizione assunta da Emiliano è stato il professor Pietro Perrino, già direttore dell’Istituto di genetica vegetale del CNR di Bari, in una relazione elaborata sulla base della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea che stabilisce la legittimità degli abbattimenti degli ulivi come misura di contenimento della xylella.
La dichiarazione di Emiliano, che non è stata smentita dal diretto interessato, testimonierebbe un intento della Giunta Regionale votato non a salvare gli ulivi, l’olivicoltura, il paesaggio, ma piuttosto a chiudere la procedura d’infrazione della Commissione Europea nei confronti dell’Italia e ad assecondare i propositi già espressi dalle associazioni di categoria di agricoltori (tra cui CIA, Coldiretti, Apol), da alcuni ricercatori di Bari, che puntano al remimpianto di nuove varietà olivicole e orticole considerate resistenti all’attacco della xylella. In parole povere, togliere di mezzo gli uliveti colpiti da disseccamento e riconvertirli in altro tipo di agricoltura, magari di tipo intensivo e superintensivo.
Le implicazioni sarebbero di notevole importanza, sotto diversi aspetti. Il paesaggio verrebbe modificato radicalmente e le distese di ulivi, che rappresentano un aspetto peculiare del territorio salentino, rischierebbero di scomparire, soppiantati da un’agricoltura di tipo “industriale”.
Si avrebbero delle ripercussioni anche dal punto di vista ambientale e sanitario. Questo tipo di agricoltura implica l’uso intensivo di acqua, pesticidi e fitofarmaci, che inevitabilmente andrebbero a immettersi nell’ambiente circostante, nell’aria, nei terreni, nelle falde, in un territorio, per giunta, dove l’incidenza dei tumori ha assunto numeri ormai insostenibili.
E’ amareggiato il professor Perrino per le dichiarazioni di Emiliano. “È un peccato – commenta – perché significherebbe che la maggior parte dei componenti della Task Force non sia riuscita a farsi comprendere e cioè che l’idea della rimozione degli alberi d’olivo deve essere archiviata per sempre, in quanto, come ampiamente dimostrato, le cause del CoDiRO sono di natura ambientale. I patogeni – prosegue – sono degli opportunisti, non sono la causa della malattia ma la conseguenza di un indebolimento delle piante, costrette a vivere in un ambiente inquinato ed un terreno sterile”.
Lo scienziato, inoltre, critica fortemente il disegno di legge regionale n. 147, firmato da Leonardo Di Gioia (Assessore alle Risorse Agroalimentari; Agricoltura, Alimentazione, Riforma Fondiaria, Caccia e Pesca, Foreste) inerente la “Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della Regione Puglia”, in quanto non terrebbe conto dei suggerimenti della Task Force, ma si allinerebbe in sostanza alle conclusioni delle Corte di giustizia europea.
“Ora il compito della Task Force e dei salentini – afferma Perrino – sarà quello di modificare pesantemente il DDL al fine di avere una Legge con un titolo diverso e che dia più enfasi ai fattori ambientali e meno al batterio. Nonostante tutto, attendiamo fiduciosi il documento della Regione che dovrà convincere i vertici nazionali ed europei che la Puglia farà di tutto per contenere la Xylella e il CoDiRO, ma escludendo azioni che riguardano la rimozione degli alberi d’ulivo”.
“Attendiamo – conclude – anche azioni volte ad incentivare la ricerca multidisciplinare e misure per sostenere economicamente la gestione degli uliveti, la conservazione della natura e della biodiversità, nonché il disinquinamento ambientale. Se la Regione non comprenderà che abbiamo un problema di emergenza ambientale, al quale sono legati tutti gli altri problemi dell’ecosistema (salute dell’uomo, degli animali e delle piante), tutte le iniziative saranno inutili”.
Articolo pubblicato in origine su TagPress