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I lavoratori, rimasti senza lavoro, protestano contro il mancato avvio dei lavori per l’ammodernamento della SS 275. Ma il progetto presenta delle gravi criticità.
Questa mattina alcuni operai del gruppo Palumbo hanno bloccato la SS 275 all’altezza della stazione di servizio Samer provocando rallentamenti e disagi alla circolazione veicolare.
Da circa un mese presidiano una porzione di terreno contiguo alla Maglie – Leuca. Questa mattina, verso le 8, hanno deciso di mettere su un blocco stradale a singhiozzo. Per poter aggirare il blocco il traffico ha deviato verso le strade rurali o verso paesi limitrofi, allungano notevolmente il tragitto.
L’azione dei presidianti sarebbe durata circa 2 ore, dopodiché il blocco è stato rimosso ed il traffico ripristinato regolarmente.
I manifestanti sono operai rimasti senza lavoro, che imputano la causa del loro licenziamento alla mancata realizzazione del progetto di ammodernamento della strada statale SS 275. Sarebbero 160 le lettere di licenziamento. Gli operai non protestano contro l’azienda, ma contro la politica e la burocrazia, a loro dire responsabili della perdita del loro posto di lavoro. Sono anche forti i sospetti che tanto alcune fazioni politiche, quanto alcuni portatori di interessi privati, stiano cercando di strumentalizzare a loro favore l’azione di questi lavoratori.
La decisione di bloccare la strada sarebbe scaturita dal nulla di fatto nell’incontro tenutosi ieri a Roma negli uffici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, tra vertici Anas ed il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba.
Il gruppo Palumbo fa parte della cordata di imprese aggiudicataria dell’appalto per l’esecuzione di questi lavori, dopo una vicenda giudiziaria che sembrava infinita. Ma la questione sembra tutt’altro che risolta, perché dalle inchieste penali della magistratura e dalla relazione dell’Autorità anticorruzione sono emerse delle macroscopiche illegittimità che iniziano a monte, da quando Anas affidò senza gara l’incarico di progettazione ad una società di Lecce priva di ufficio di progettazione, che a sua volta subappaltò l’incarico ad un’altra società, la quale a sua volta affidò la progettazione a diversi liberi professionisti esterni.
Ne venne fuori un progetto sovradimensionato rispetto alle reali esigenze, invasivo, un progetto definito dall’attuale Presidente Anas, Gianni Armani, come “un tratto di penna sulla cartina geografica” e bollato come “la vergogna delle vergogne” da Antonella Accroglianò, dirigente ANAS, soprannominata la “Dama nera”.
Inoltre il valore dell’appalto in 10 anni è quasi triplicato, senza alcuna giustificazione, ed incombe il sospetto (c’è un’inchiesta in corso) che questo progetto servisse per tombare definitivamente delle discariche abusive di rifiuti industriali. Alcune di queste discariche sono state scoperte proprio lungo il tracciato della SS 275. A ciò si aggiungano le 2 fidejussioni false prodotte dalla cordata di società aggiudicatarie dell’appalto.
La politica è ad un bivio ed è chiamata a scegliere: o realizzare ugualmente questo progetto, nonostante le gravi criticità e gli scandali che hanno caratterizzato questa annosa vicenda; oppure rimettere mano al progetto e superare tutte queste problematiche.
Articolo pubblicato in origine su TagPress