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“Ricetta Briatore è prospettiva poco interessante per il Salento. Meglio guardare a turismo che apprezza la cultura, natura e paesaggio, che apprezza e rispettare la terra che visita”.
Il modello Briatore per il Salento non piace nemmeno al Consigliere regionale Sergio Blasi, secondo il quale “offre molti motivi per essere rispedito al mittente”.
Come primo si tratterebbe di un progetto esclusivo che “esclude il 99 per cento delle persone, e questo – afferma Blasi – è culturalmente inaccettabile per chi non pensi che solo i possessori di yatch hanno diritto alla vacanza”.
In secondo luogo all’ex Sindaco di Melpignano non piace la scarsa considerazione che Briatore avrebbe tanto della storia del territorio, quanto dei luoghi, bollando come poco interessanti “per i turisti che contano, le manifestazioni della cultura popolare” mentre indica come esempio virtuoso il luogo di vacanza realizzato in Kenya “in cui ‘tutto sembra tranne che di stare in Kenya’“.
“Briatore – precisa Blasi – punta alla creazione di non-luoghi riservati all’accesso esclusivo di una élite economica ad altissima qualità di spesa, nei quali conta chi sei prima di entrare e non quello che sarai diventato alla fine del tuo viaggio o della tua vacanza”.
“Io la ritengo una prospettiva poco interessante per il Salento. E lo dico – aggiunge – da persona che ha criticato fortemente la svolta “di massa” di alcune attrazioni, che a furia di sbandierare numeri sempre più alti finiscono per rovinare più che per valorizzare le opportunità di crescita”.
A questo punto Blasi offre una propria idea di sviluppo turistico del territorio, che prende le distanze sia dal modello Briatore che da quello attuale e passa per una soluzione “in grado di valorizzare le potenzialità inespresse, e sono tante, garantendo al contempo una “selezione” non in base al ceto sociale quanto agli interessi e alle aspettative del turista”.
“Noi dobbiamo guardare – continua – ad un turismo che apprezza la cultura, anche quella popolare, la natura e il paesaggio. Che apprezza i musei e i centri storici tanto quanto il buon vino e il buon cibo. Che sia in grado di apprezzare e rispettare la terra che visita e di non farci perdere il rispetto per noi stessi. Come accade – e qui scocca la frecciata diretta ai presenti al dibattito, incapaci di ribattere a Briatore – quando istituzioni pubbliche cedono alla tentazione della photo opportunity con il Vip senza riuscire a opporsi efficacemente nel dibattito, come avrebbero dovuto fare a Otranto: rivendicando cioè quella visione e quella impostazione culturale che ha portato negli ultimi dieci anni la Puglia fuori dal cono d’ombra nella quale aveva vissuto fino ad allora”.
Pubblicato originariamente su TagPress.it