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Troppe incongruenze e troppi elementi sospetti legati alla lettera che il dj e cantautore Ivan Navi avrebbe lasciato, secondo gli inquirenti, prima di togliersi la vita.
Come già esposto nel precedente articolo, sono diversi gli elementi che fanno dubitare la convinzione della prima ora, secondo la quale il dj e cantautore Ivan Ciullo (in arte Ivan Navi) si sarebbe suicidato. Alcuni di questi elementi sono tutt’ora coperti dal segreto istruttorio, in quanto sulla sua morte sono in corso delle indagini per istigazione al suicidio.
Torniamo al momento del ritrovamento del corpo di Ivan Navi, la mattina del 21 giugno 2015. Ivan viene trovato sotto ad un albero di ulivo, in una campagna di proprietà di una persona che non aveva rapporti di parentela o convivialità con la vittima, con un cavo di microfono avvolto intorno al collo, mentre i suoi piedi toccavano terra. Lì vicino è stato anche ritrovato uno sgabello da musicista. Tanto il cavo quanto lo sgabello provenivano dal suo studio di registrazione, sebbene appartenessero ad un’altra persona.
Di fronte a questa situazione, il buon senso avrebbe suggerito la necessità di indagare su quell’apparente suicidio. Sul luogo della tragedia ad intervenire erano stati i carabinieri della stazione di Presicce, che ritrovata la lettera si sono subito convinti che il caso fosse chiuso. Tanto è bastato a formare quella ferma convinzione. Eppure la stessa lettera poteva fin da subito far sorgere molti dubbi sulla sua paternità.
Questa lettera è stata trovata in una busta all’interno della macchina di Ivan. La prima stranezza è rappresentata dal fatto che il testo fosse stato stampato su un classico foglio A4, mentre l’esterno sulla busta recava una scritta a penna “X MAMMA E SERGIO”.
Sergio è il padre adottivo di Ivan. Nonostante I due erano molto legati e il loro fosse un rapporto a tutti gli effetti di padre e figlio, Ivan usava chiamarlo per nome il suo papà adottivo.
Aveva il dono e la passione per la scrittura, amava scrivere a penna pagine su pagine di quaderno, racchiudendo pensieri, canzoni e testi vari.
Sembra contrastare con la sua natura, con le sue abitudini, la scelta di spiegare le ragioni della scelta di porre fine alla sua vita scrivendo un testo al computer e stampandolo su un foglio A4 attraverso una stampante altrui, senza firma e senza data. Ivan usava lasciare per i vari angoli della casa dei pensieri, scritti a penna, delle dediche alla madre Rita. Era un ragazzo molto affettuoso e molto legato alla sua famiglia.
I genitori, Rita e Sergio, non riconoscono loro figlio nelle parole che si leggono su quella lettera stampata, né nel modo in cui avrebbe deciso di dir loro addio.
Ma a mettere in dubbio la paternità di quella lettera ci sarebbero delle ulteriori circostanze. In particolare la calligrafia del testo scritto all’esterno della busta potrebbe non essere quella di Ivan Navi. La scrittura appare incerta e spigolosa rispetto a quella tondeggiante e fluida di Ivan. Inoltre lo stile di Ivan appare molto diverso rispetto a quello presente sulla busta.
La “A” e la “S”, contenuti in “X MAMMA E SERGIO” offrono spunti interessanti. Ivan usava scrivere la “A” in modo del tutto particolare, procedendo in senso orario, per poi tracciare il trattino in senso antiorario senza staccare la penna dal foglio.
Sulla busta il trattino della “A” è chiaramente realizzato da destra verso sinistra staccando la penna dal foglio. Anche la “S” appare molto diversa.
E’ bastato il ritrovamento di questa lettera per considerare frettolosamente chiuso il caso e non proseguire con le indagini.
Da quella lettera non sarà possibile ottenere informazioni quali impronte digitali e presenza di elementi biologici, in quanto è stata maneggiata dagli stessi carabinieri senza guanti.
Sarebbero da accertare, inoltre, il luogo in cui è stata scritta e stampata quella lettera, in quali circostanze, con quale computer e se qualcuno fosse presente in quel momento o se fosse a conoscenza di quella lettera.
Al momento, nonostante tutti i dubbi emersi, non è stata ancora disposta la riesumazione e l’autopsia sul corpo di Ivan, nonostante le richieste dei genitori. Del caso si è occupato anche il programma televisivo “Chi l’ha visto?”. Il servizio è stato andato in onda ieri sera su Rai 3.
Pubblicato originariamente su TagPress.it