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Dall’impianto di trattamento rifiuti provengono dei fumi. L’attività si svolge in orari notturni e i territorio ne risente.
Sono diversi giorni che nelle ore serali e notturne l’aria diventa quasi irrespirabile, con un odore di bruciato molto fastidiosa, in grado anche di provocare delle reazioni allergiche alle vie respiratorie (riniti, mal di gola, ecc…).
Il principale territorio interessato è quello di Poggiardo e, a seguire, quello di Giuggianello. Quando il vento soffia verso nord, anche a Sanarica e Muro Leccese si respira quest’aria.
In particolare sulla circonvallazione Maglie – Poggiardo, all’altezza di questi territori, si può notare una strana nebbia associata a un odore di combustione che non sembra riconducibile alla bruciatura di sterpaglie, ramaglie o altro materiale vegetale.
Questa “nebbia” in realtà sembra essere fumo che si disperde nell’ambiente circostante, proveniente dall’impianto di trattamento rifiuti di Poggiardo, che sorge lungo la strada che conduce a Giuggianello, non molto distante dai rispettivi centri abitati.
Si può osservare al crepuscolo, fino a notte fonda, del fumo copioso proveniente da quest’impianto. Ma il fumo non sembra fuoriuscire da camini, o da punti ben definiti. Non si vedono camini dalla distanza.
La popolazione poggiardese ha un inceneritore a pochi metri da casa senza saperlo?
Che processi avvengono in quella struttura? Che tipo di rifiuti viene trattato e, probabilmente, bruciato? E’ un impianto idoneo alla combustione dei rifiuti?
Nelle foto inviateci, nonostante la qualità non eccelsa, si può comunque notare il fumo fuoriuscire dall’impianto. La prospettiva è laterale. In vista frontale è possibile veder il fumo fuoriuscire da una superficie piuttosto estesa, non ben definita, non da uno o più camini. I fumi si possono notare da diversi punti della Maglie – Poggiardo.
Che effetti avranno sulla salute e sull’ambiente queste emissioni?
L’impianto di trattamento rifiuti di Poggiardo è stato spesso al centro di contestazioni e controversie. A causa dei miasmi e dei cattivi odori, esattamente due anni fa l’impianto di biostabilizzazione fu sottoposto a sequestro preventivo (senza sospensione delle attività), con ordinanza firmata dal Gip di Lecce Alcide Maritati.
L’impianto continua a creare disagi alla popolazione e si spera che almeno non costituisca un fattore di rischio per la salute. Contiamo di ottenere maggiori informazioni da chi di dovere.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress