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La Regione: “Occorrono garanzie economiche prima della vendita del pacchetto azionario al Comune”. Cretì: “L’ente non ha abbastanza risorse”.
Una forte richiesta di garanzie, quella rivolta dalla Maggioranza del consiglio Regionale della Puglia al comune di Santa Cesarea Terme in merito al progetto, annunciato dal sindaco di Santa Cesarea Pasquale Bleve, che prevede l’acquisizione, da parte del Comune, del pacchetto azionario della società Terme in attuale possesso della Regione Puglia.
“Vorremmo avere la certezza che il Comune riesca a gestire la struttura senza danneggiare il proprio bilancio” ha affermato il Presidente della Regione, Michele Emiliano, confermando tra l’altro l’intenzione, da parte dell’ente, di vendere le quote in proprio possesso. Il Comune “Dica se ha i soldi per le quote”, ha continuato l’assessore regionale Loredana Capone chiarendo che, per il momento, è stata formulata soltanto una dichiarazioni di intenti e che l’obiettivo principale della Regione Puglia è quello di rilanciare la società.
Sulla questione, è tornato ad esprimersi Daniele Cretì, ex sindaco di Santa Cesarea e attuale capogruppo, in consiglio comunale, della lista di Minoranza “Continuità e Sviluppo”. “L’Amministrazione Comunale sta producendo soltanto aria fritta – ha dichiarato alla Redazione di TagPress Cretì – cercando di vendere fumo ai cittadini e ai lavoratori delle Terme, forse per fini elettorali. Il Comune non ha la possibilità di comprare il pacchetto azionario della società attualmente in mano alla Regione Puglia, che non sarà mai venduto per una cifra inferiore a 8 milioni di euro, somma non presente nelle casse comunali.
“La capacità d’indebitamento del Comune non è milionaria – continua Cretì – ma di qualche centinaia di migliaia di euro. Credo che il sindaco lo sappia e, se così non fosse, la situazione sarebbe ancora più grave dal punto di vista amministrativo. Il presidente Emiliano, nelle sue dichiarazioni, lo ha fatto già capire e anche la mancata presenza della Regione in assemblea dei soci è un segnale in merito”.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress