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Ospite a Botrugno, Mario Tozzi ha parlato di Puglia, Salento e turismo, rispondendo indirettamente a Briatore: “La Puglia è una terra di cultura”.
Il geologo e conduttore televisivo Mario Tozzi è stato ospite nel Palazzo Marchesale a Botrugno lunedì 3 ottobre. Tozzi era stato invitato insieme alla madre Ivana Colella per l’inaugurazione del Museo della Lametta, allestito in una stanza del Palazzo, frutto di una donazione della collezione privata di Alfonso Tozzi, deceduto nel 2009, padre del geologo e marito di Ivana.
L’inaugurazione e presentazione del Museo, alle quali hanno partecipato anche il Sindaco Pasquale Barone e l’ex Sindaco Silvano Macculi, è stata preceduta dalla presentazione del libro “Tecnobarocco – Tecnologie inutili ed altri disastri”, scritto da Mario Tozzi.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista di TeleNorba Chiara Chiriatti. Il geologo ha esposto i contenuti essenziali del suo libro, che tratta della “tecnologia barocca”, senza alcun riferimento allo stile barocco che caratterizza il centro storico di Lecce. Argomento del libro, infatti, è quella tecnologia inutile e superflua, che non migliora le nostre vite e talvolta le rende peggiori.
Tozzi fa l’esempio del WC giapponese altamente tecnologico, dotato anche di prese USB, che senza l’energia elettrica non funziona, costringendo i cittadini, in caso di black-out, a servirsi delle latrine pubbliche. Un altro esempio è quello degli smartwatch, che integrano alcune delle funzioni proprie degli smartphone, ma che per funzionare hanno bisogno di essere connessi ad uno smartphone. Qual è quindi la loro utilità?
Il noto conduttore televisivo ha anche parlato di tecnologia utile, con una serie di esempi importanti, ma ha anche sottolineato l’importanza di non abbandonare i vecchi saperi, facendoli coesistere con le nuove tecnologie. Tozzi racconta dei giovani Inuit, in Groenlandia, che spesso ignorano gli insegnamenti degli anziani su come orientarsi tra le nevi, preferendo affidarsi al Gps. Il problema è che a quelle temperature, a meno 25 gradi, le batterie durano poco e molti di loro finiscono per perdersi e rischiare di morire, incapaci di orientarsi senza la tecnologia. E purtroppo la nostra società sta diventando tecno-dipendente.
La presentazione è stata anche condita da divertenti aneddoti. Sul finire della presentazione, la giornalista di TeleNorba rivolge qualche domanda sul rapporto tra la Puglia e la tecnologia, nonché su diversi aspetti territoriali, anche connessi alle prospettive di sviluppo economico e turistico.
“La Puglia ha grandi difficoltà di approvvigionamento idrico, specialmente nel Salento – commenta – dove sotto ai nostri piedi le acque salate risalgono molto a inquinare le acque dolci, perché ne preleviamo tante. Poi credo che sia la regione – aggiunge – più scarsamente boscata d’Italia, perché ha pochi boschi, solo al Gargano e nelle Murge alte ”.
“Su questi aspetti – afferma – la tecnologia ti aiuta, per esempio nello spegnimento degli incendi, come accadde nel Gargano qualche anno fa, e permette una distribuzione più oculata di una risorsa importante come il turismo”.
“Per esempio – spiega – le Grotte di Castellana ospitavano quasi mezzo milione di persone all’anno fino a un po’ di tempo fa. Hanno visto che questo comprometteva l’ambiente e le grotte stesse, dunque non avresti avuto più tanto da vedere. L’hanno monitorato e l’hanno diminuito di 150 mila unità facendo pagare un pochettino di più, facendo vedere altre cose oltre alle grotte e dunque non perdendo turisti. L’uso delle tecnologie in questi casi diventa qualcosa di positivo”.
“Credo – sottolinea – che tra le regioni del sud, da questo punto di vista, la Puglia se l’è molto cavata, è come se fosse portatrice in qualche modo di innovazione e in questo senso si possono solo fare i complimenti, anche se si può sempre migliorare”.
La Chiriatti introduce quindi il tema della tecnologia nei trasporti, alludendo alla situazione delle Ferrovie Sud Est e al limite di velocità a 50 km/h imposto su buona parte delle ferrovie regionali pugliesi.
“Il deficit ferroviario – stigmatizza Tozzi – nel sud Italia è davvero forte, soprattutto per queste ragioni qua, ma le strade non sono poche in Puglia. Tra Foggia e Brindisi, se non Lecce, ci sono almeno 4 praticamente superstrade, perché c’è la SS 16 triplicata, l’autostrada e le altre, per non parlare di tutte le complanari. Veramente che di strade ce ne sono tante in Puglia. Ci sono anche tanti porti, uno ogni 135 km, ci sono 2 aeroporti fondamentalmente, forse un po’ troppo vicini…”
Dal pubblico si leva una voce, che dice “Briatore“, che devia il discorso sulla questione sollevata dal proprietario del Billionaire. “Questa di Briatore – dice il geologo – è una cosa che fa veramente ridere. Ci mancherebbe… La Puglia ha successo perché è di qualità, non perché vende lo specchietto per le allodole”.
“E’ stato anche questo – sottolinea – che ha salvaguardato il Salento, diciamola tutta. Perché essere di moda va bene, La Notte della Taranta va benissimo, però siccome il Salento è anche altro, uno rischia di essere polarizzato in quel momento lì e poi il resto dell’anno che vogliamo fare? Sarebbe bene distribuirlo (il turismo, ndr), lo sanno tutti. Ormai gli albergatori lo hanno capito. E’ inutile che io riempio l’albergo allo stratosferico per 15 giorni e poi ce l’ho vuoto per il resto dell’anno”.
“In questo modo – aggiunge – le tecnologie aiutano a veicolare un messaggio turistico diverso, perché ti aspetti il mare ma ti aspetti anche altro. La Puglia è una terra di cultura. Già seguire Federico II in Puglia sarebbe un’avventura straordinaria, lo sappiamo bene. Si va scavando sotto Foggia per vedere se c’era il palazzo. Non è solo Castel del Monte e non è solo il mare”.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress