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“Silenzio colpevole” di Emiliano su SS 275, secondo Casili: “Se si vuole evitare ulteriori vittime e dare al territorio un tracciato compatibile con la fisionomia del territori, smetta di fare lo spettatore”.
“Da magistrato e da presidente della Regione Emiliano si faccia garante dell’unica posizione percorribile, tesa a radere al suolo il castello di illegalità che ha macchiato il progetto della SS 275: chieda anche lui ad Anas di rifare la gara da zero, rivendicando la necessità di predisporre un bando che miri a salvaguardare esclusivamente ambiente, paesaggio, sicurezza e legalità. Da uomo di legge non chiuda gli occhi di fronte al quadro di nefandezze che in questi mesi hanno evidenziato tre Procure, il Consiglio di Stato e l’Anac, demolendo di fatto il progetto faraonico da 288 milioni di euro.”
Questo l’appello del consigliere regionale M5S Cristian Casili al Presidente della Regione.
Secondo il Consigliere, il “valzer” sulla SS 275, ieri del centrodestra e oggi della maggioranza di centrosinistra in Regione, porta a registrare voci continuamente contrastanti nella coalizione che sostiene Emiliano “salvo poi, al netto di qualche timido comunicato stampa, – commenta Casili – constatare che si dimostrano sempre tutti felicemente sottobraccio.”
Casili si scaglia contro il “colpevole silenzio” del presidente della Regione, un comportamento che, secondo il consigliere pentastellato, sarebbe estremamente differente rispetto agli “strilli roboanti” che non fa mai mancare sui fronti TAP e Ilva e che “sotto il profilo mediatico rendono parecchio in funzione della sua campagna antirenziana propedeutica a scalate interne al PD.”
Il capo della Giunta, secondo il Consigliere neretino dovrebbe pensare meglio ad “abbassare il volume del baccano, stucchevole perché sterile e politicamente interessato sui versanti gasdotto e siderurgico, e a badare al nodo 275 in quanto la Regione Puglia è co-finanziatrice dell’opera, non limitandosi a fare da spettatore ai battibecchi dei suoi consiglieri che ricordano i capponi di Renzo Tramaglino”.
“Se si vuole veramente evitare ulteriori vittime e dotare il territorio di un tracciato compatibile con la fisionomia del territorio – conclude Casili – si metta fine a questa pantomima dando vita a una forte iniziativa politico-istituzionale dei vertici della Regione e mettendo la sordina alle beghe tra sindaci favorevoli e contrari. Per piantarla una volta per tutte con l’approccio da campagna elettorale che impedisce la realizzazione di un’opera trasparente e funzionale alle caratteristiche e alle necessità del territorio.”
Articolo pubblicato in origine su Tagpress